Le tribune dello stadio rimarranno chiuse ma il Comune ha deciso di dare il via ad una riqualificazione.
Questo è quanto emerge dalla riunione che si è svolta ieri in Comune a Savona sullo stadio Bacigalupo. La Letimbro quindi giocherà le partite casalinghe a porte chiuse vista l'inagibilità della gradinata Perachino.
Già il match del campionato di Prima Categoria tra i rosso verdi e il Quiliano&Valleggia si era tenuto senza pubblico. Con la tribuna lato via Cadorna che fino alla chiusura poteva ospitare circa 100 tifosi (le tribune lato via Chiabrera sono invece interdette da tempo).
"Le tribune dello stadio rimarranno chiuse al pubblico fino a che non verranno realizzati gli interventi di manutenzione straordinaria richiesti. Da questo punto di vista sono iniziati subito gli approfondimenti necessari e giovedì scorso è già stato effettuato un ulteriore sopralluogo tecnico - precisa l'assessore allo sport Francesco Rossello - Alla fine di questo lavoro potremmo essere precisi sui tempi per la riapertura al pubblico. L’obiettivo finale, comunque è chiaro: vogliamo recuperare lo stadio, la ristrutturazione non è più procrastinabile. Ciò che va fatto a questo punto è mettere a sistema tre temi a cui lavoriamo da tempo: il reperimento delle risorse, il coinvolgimento dei privati (tenendo conto che non esiste in Italia nessun progetto di ristrutturazione di uno stadio che non coinvolga o addirittura sia promosso da soggetti privati) e la mitigazione del rischio idraulico".
Due settimane fa la perizia di rinnovo della certificazione statica dello stadio, nella quale non erano stati evidenziati problemi di tenuta statica dell’impianto, aveva messo in luce un avanzato stato di degrado e di ammaloramento delle gradinate.
"La relazione per il rinnovo della certificazione statica intanto dice che l’impianto è stabile. Quindi non c’è un rischio immediato di crollo o cedimento, però c’è un avanzato stato di degrado e di ammaloramento della struttura. La relazione evidenzia come questo stato si protragga da decenni e richieda interventi di manutenzione straordinaria che non sono più rinviabili e che, evidentemente, mancano da tantissimi anni. E’ la conferma di un quadro generale molto delicato ed articolato che è necessario considerare nel suo insieme" prosegue Rossello.
Uno stato di degrado in cui versa l'impiato sportivo che va avanti da anni. L'ultimo match ufficiale, a parte il primo dello scorso 8 dicembre tra Letimbro e Masone, si era disputato il 16 febbraio 2020. Savona-Lucchese di Serie D.
"Il Bacigalupo è stato realizzato nel 1959 su un progetto gemello di quello dello stadio Adriatico di Pescara. Infatti, nelle fotografie dell’epoca, lo stadio di Pescara è molto simile al nostro. Se invece si confrontano due foto di oggi, si notano enormi differenze, perché l’Adriatico è cambiato moltissimo, mentre il Bacigalupo è rimasto sostanzialmente uguale a 60 anni fa, forse fatta eccezione per le caratteristiche sedute in laterizio che sono state rimosse dalla tribuna e dai distinti oltre ai vari lavori di adeguamento alle norme di sicurezza. Questo ci dice quanto indietro dobbiamo andare per capire da dove cominci lo stato di degrado dell’impianto. A questa condizione si sommano i vincoli del piano di bacino (esondabilità, ndr) che limitano moltissimo la possibilità di intervento. Infine, la chiusura e l’inattività dell’impianto degli scorsi anni ha certamente accelerato il processo di deterioramento. Noi siamo quindi chiamati ad invertire una tendenza che prosegue da decenni. In questi anni sono stati fatti diversi interventi di manutenzione nello stadio? Forse è stato un errore farli? - precisa l'assessore savonese con un excursus del passato - Quattro anni fa lo stadio era chiuso e in stato di abbandono. Noi abbiamo da subito operato per riaprirlo, ci siamo riusciti e oggi lo utilizzano diverse società. A questo proposito non va dimenticato che gli allenamenti non si interromperanno e che, in questa fase, sarà anche possibile continuare a programmare gli eventi che si svolgeranno esclusivamente sul terreno di gioco. Gli interventi che abbiamo effettuato hanno arrestato il processo di degrado. Se avessimo tenuto lo stadio chiuso in attesa di intercettare un finanziamento pubblico importante o l’intervento di un investitore privato, oggi sarebbe in condizioni ben peggiori se non definitivamente compromesso. Quindi abbiamo fatto bene a lavorare per la riapertura".
Nel luglio del 2023 lo stadio era stato dato in concessione dopo diverse peripezie, cambi di gestione societaria e bandi andati deserti, al Rugby Savona e all'Asd Amatori Calcio Savona. Con la riapertura della pista, la sistemazione degli spogliatoi e la palla che è tornata a rotolare in un campo che è tornato ad avere una discreta dignità. In attesa di un futuro rifacimento con un manto sintetico.
"Lo stato di degrado emerso dalla perizia statica evidenzia come non siano più sufficienti interventi parziali e sia invece necessario porsi l’obiettivo della ristrutturazione completa dell’impianto. In questa direzione abbiamo cominciato a lavorare in questi giorni per definire gli interventi necessari, gli importi e per cominciare ad individuare le fonti di finanziamento. Gli eventi di questi giorni devono accelerare il percorso, anche se, tuttavia, non lo rendono certo più agevole. Infatti, ci sono almeno due condizioni fondamentali che si devono realizzare per portare a termine il progetto - conclude l'assessore Francesco Rossello - La prima riguarda il tema delle opere di mitigazione del rischio idraulico da definire con il contributo della Fondazione Cima. La Fondazione infatti, ha ipotizzato degli scenari relativi al rischio idrogeologico dell’area del Molinero di cui fin da subito abbiamo tenuto conto. Qualunque intervento previsto dovrà tenere conto di quegli scenari e prevedere gli interventi necessari per ridurre il rischio. La seconda condizione riguarda l’investimento privato. In questo momento non esiste in Italia nessun progetto di ristrutturazione di uno stadio che non coinvolga anche, o addirittura principalmente, investitori privati. Come abbiamo sempre detto, non possiamo pensare che a Savona vada diversamente e che una ristrutturazione si possa sostenere solo con risorse pubbliche. Rispetto a qualche tempo fa, adesso lo stadio ha dei gestori solidi con i quali confrontarsi. Inoltre, anche il Savona calcio ha una dirigenza forte che, in più di un’occasione, ha manifestato la volontà di voler investire nello stadio. Quindi oggi, ci sono condizioni più favorevoli rispetto a ieri per contare su investimenti privati. Chiaramente, tutti questi elementi si dovranno tenere e non sarà un lavoro semplice, ma la direzione è tracciata".