Sarà quel campetto che tanto amava frequentare, passandovi interi pomeriggi sempre instancabilmente col pallone da calcio tra i piedi insieme agli amici, a ricordare ai finalesi Daniele Fresu e anche un po' quel mondo che forse ora non esiste più, dove ogni spazio era buono per incontrarsi, giocare, crescere insieme spensierati.
Daniele morì, ventenne, circa una trentina d'anni or sono in un tragico incidente nel porto della Spezia mentre svolgeva servizio in Marina. La sua figura è però rimasta ben impressa nella memoria dei suoi amici che hanno così voluto, con il benestare della famiglia, porre un suo ricordo, una targa riportante il suo nome, in un luogo come detto simbolo per il loro legame.
Sabato scorso è stata scoperta la targa nella commozione generale, con la benedizione di monsignor Militello e la partecipazione anche dell'assessore Valter Sericano, in rappresentanza del Comune. Non un caso che anche quest'ultimo, pur appartenendo a una generazione diversa da quella di Daniele, abbia calcato quel terreno: quello nel complesso della Domus è stato davvero per anni un punto d'incontro per generazioni di finalesi.
"Daniele faceva il chierichetto con noi a Finalmarina, e le nostre giornate le passavamo al campetto della Domus, dove facevano partite interminabili - dicono gli amici - Ci è piaciuto ricordarlo così, in quel luogo dove lui era sempre presente, con la sua passione e la voglia di stare insieme, sperando di aver gettato un sasso nello stagno per far tornare a rivivere appieno il campetto".