Il talento in un calciatore può assumere sfumature diverse. Quando però un bambino riesce a rendere naturali, senza sforzo, alcune giocate "da grande" l'occhio percepisce immediatamente un'attitudine diversa.
Così è stato per Roberto Scaglione, trequartista andorese classe 2010 in forza al Settore Giovanile del Genoa. Il cognome rimanda immediatamente a papà Manuel, uno dei registi più forti che il mondo dilettantistico ponentino ha saputo offrire nell'arco delle ultime due decadi. Appesi gli scarpini al chiodo, Manuel ha intrapreso la carriera di allenatore, proprio all'interno del vivaio rossoblù, seguendo ovviamente fuori dal campo la crescita sportiva dei suoi due figli, Riccardo e ovviamente Roberto.
Quest'ultimo si sta ritagliando uno spazio davvero importante tra i profili più promettenti a livello nazionale, come conferma la doppietta realizzata con la maglia dell'Italia, contro il Portogallo, al Torneo Sviluppo Uefa (gli azzurri si sono imposti 3-2).
"La cosa bella di Roberto - ha esordito papà Manuel - è aver mantenuto quella naturalezza che lo ha contraddistinto fin da piccolo: a due anni conduceva già il pallone tra i piedi e a quattro palleggiava senza alcuno sforzo. Caratteristiche che fortunatamente ha saputo mantenere nel corso del tempo, rendendo semplici anche giocate sulla carta complesse, coltivando però al contempo una forte cultura del lavoro. Rientrato dal Portogallo la sera tardi, il giorno seguente ha voluto immediatamente raggiungere i propri compagni a Genova per stare con loro e riprendere gli allenamenti. Proprio il Genoa è stato ed è parte integrante del suo sviluppo, non solo tecnico, ma anche umano".
Il calcio - continua Manuel - ti pone quotidianamente delle sfide da superare, motivo per cui bisogna mantenere i piedi ben piantati a terra. La fantasia inevitabilmente vola quando vedi tuo figlio con il numero 10 del Genoa o della Nazionale, immaginando l'esordio al Ferraris o con la maglia azzurra, ma ogni passo in avanti va guadagnato con il lavoro e il sacrificio e di questo fortunatamente Roberto ne è pienamente consapevole".