La grande impresa di Atene della Rari Nantes Savona ha esaltato tutto l'ambiente biancorosso: una vittoria clamorosa contro la corazzata Olympiacos che rimescola le carte in ottica qualificazione nel gruppo D di Champions League, ora guidato da Nicosia e compagni con un punto di vantaggio sui greci e sul Sabadell.
Per la truppa savonese il day after è però all'insegna dell'immediata ripartenza, in primis dalla Grecia con tanto di sveglia presto e rientro in Italia intorno a mezzogiorno. Già nel pomeriggio la squadra era presente alla Zanelli per una nuotata defaticante, prima tappa di avvicinamento al match di sabato prossimo in campionato contro il Telimar Palermo.
"La squadra è un po' stanca, ma ovviamente soddisfatta - ha commentato il tecnico Alberto Angelini - abbiamo espresso un buon gioco contro una delle grandi favorite per la Champions".
Una bella gratificazione per i vicecampioni d'Italia, che riaccende pensieri su quello che sarebbe potuto accadere contro la Pro Recco lo scorso 19 ottobre: "Continuo a rimarcare, perché è la verità dei fatti, che questa vittoria dovevamo ottenerla già in quell'occasione - ha ribadito Angelini - C'è stata è c'è un'opposizione fortissima del palazzo, ci hanno umiliato in casa nostra: qualcosa di insopportabile. Ci siamo leccati le ferite e siamo venuti a vincere ad Atene dove non si può certo dire che abbiamo avuto un arbitraggio a favore, ma di certo non è stato lo scempio subito in campionato".
E sulle polemiche seguenti al big match di campionato, il pensiero rimane chiaro: "C'è stata gente che ha criticato i nostri comportamenti, ma abbiamo vissuto una roba insostenibile e i miei ragazzi sono stati bravi a non trasformarla in qualcosa di peggio".
Ad Atene era presente anche il ct della Nazionale Sandro Campagna. A tal proposito Angelini ha confermato di non aver avuto con lui, così come la squadra, alcun tipo di contatto: "Né subito all'arrivo, né all'uscita - le parole del tecnico - un segnale inspiegabile e non piacevole. Siamo il Savona, anche se non siamo la sua squadra preferita penso che ci saremmo meritati un saluto prima e dopo la partita, in entrambi i casi c'era tempo. Ma del resto abbiamo avuto segnali forti e chiari quel giorno con Recco: la scelta della federazione è stata fatta, ma non ci fermiamo di sicuro".