«Ormai sono tornata da poco più di un mese da Parigi, dalla mia terza e ultima Olimpiade, ve lo voglio dire: è stata la mia ultima gara».
Così, dopo tre giochi olimpici e un palmares che l'ha resa una delle atlete più stimate a livello internazionale nella sua disciplina e una delle sportive azzurre tra le più medagliate e apprezzate, la sincronette nolese Linda Cerruti ha annunciato attraverso i propri canali social la decisione di ritirarsi dalla scena agonistica.
La fine di una carriera cominciata coi primi successi nei campionati italiani, quindi la prima partecipazione ad una competizione internazionale nel 2009 con gli Europei Juniores di Gloucester per la precisione, e l'ascesa nell'Olimpo del nuoto sincronizzato, in singolo, in due e di squadra. Quindici anni di carriera, senza contare l'intenso percorso di crescita e gli allenamenti fin dalla giovanissima età. che l'hanno portata a girare il mondo.
«Non è stata una decisione facile da prendere ma è arrivato il momento di chiudere un capitolo della mia vita per aprirne un altro - confessa Linda -. Fino ad oggi non mi ero mai fermata a pensare come sarebbe stato, mi ha fatto sicuramente impressione essere lì, a Parigi, per l’ultima volta su un palcoscenico internazionale, davanti a voi. Per chi mi conosce, lo sapete, non mi è mai piaciuto particolarmente parlare di me in pubblico, ma voi non siete un semplice pubblico, con il vostro supporto e con le vostre critiche da vicino e da lontano, siete stati parte fondamentale della mia carriera, in questi miei 15 anni di nazionale assoluta».
A questo punto Linda si dice pronta ad aprire un nuovo, diverso capitolo della sua vita: «Ora avrò più tempo per me stessa, per godermi un po' casa, la mia Noli, tutte le persone a cui voglio bene, la mia famiglia, Francesco, Coffee, gli amici. Il mio primo pensiero va alla mia famiglia: a mia madre, a mio padre, a mio fratello e al nonno che sono sicura mi stia continuando a seguire da lassù - scrive -. Va a loro e agli anni in cui mi allenavo a Savona quando le prime gare, prima nazionali poi internazionali, per me erano già un sogno, qualcosa di incredibile, un vortice di emozioni ed erano un grande sacrificio per tutti quanti. Ogni volta che ho vinto una medaglia il mio primo pensiero è andato a loro».
Non ci sono però solamente la famiglia e gli affetti più cari tra i ringraziamenti e i ricordi di Linda. C'è anche quella che lei stessa lascia intendere quasi come una seconda famiglia: il mondo del nuoto, da Savona alla Nazionale. «Ne sono arrivate tante soddisfazioni e tante medaglie, qualcosa che mai avrei potuto immaginare quando sgambettavo in acqua a 6 anni con le mie amichette come fosse un gioco. In questo percorso ho avuto la fortuna di incontrare persone speciali, ci tengo a ringraziare le persone che oltre alla mia famiglia mi hanno supportata lungo tutto il mio percorso e mi hanno aiutata a raggiungere meravigliosi obiettivi, i pilastri della mia carriera. Patrizia Giallombardo che ha creduto in me dall'inizio fino alla fine e a cui dovrei dedicare troppe parole per ringraziarla per il lavoro svolto con me e con la Nazionale in tutti questi anni e Matilde Berio, una persona eccezionale, che è stata fondamentale nel farci sentire sin dal primo giorno parte della famiglia Rari Nantes Savona. Un ringraziamento particolare va alla FIN (Federazione Italiana Nuoto) che da sempre fa il massimo per poterci permettere di raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi. Porto ricordi indelebili nel cuore di tutte le mie compagne, dalla prima all'ultima, in Nazionale e non, in particolare della mia 'sorella', non di sangue ma per scelta, e compagna di vita Costanza Ferro e della mia compagna di doppio di questi ultimi due anni Lucrezia Ruggiero con cui oltre alla piscina ho condiviso bellissimi momenti di vita».
«Voglio ringraziare tutte le persone che sono state coinvolte nel mio “viaggio”, tutti coloro che mi hanno aiutata in questa avventura, tutti gli allenatori e i preparatori atletici che mi hanno seguita, cresciuta ed aiutata per più o meno tempo durante tutto il mio percorso, i giudici, i medici e i fisioterapisti che si sono presi cura di me, tutti i miei fan che mi hanno dato la carica per dare sempre il 300% - continua -. È stato bellissimo concludere la mia carriera proprio con quella che è una delle gare più emozionanti di tutte, l'Olimpiade. Un'Olimpiade sicuramente particolare, che mi ha vista partecipare solamente a 3 delle 5 gare ma del resto, come già detto, come disse John Lennon "la vita è quello che ti accade nel mentre che sei intento a organizzarla". E qui non può mancare un ringraziamento al CONI che mi ha supportato in ogni quadriennio olimpico. Un grazie sentito anche a Dao che mi è stata vicina durante tutto il mio percorso dal 2016 ad oggi. Un ringraziamento particolare e dovuto va alla Marina Militare che dal 2013 a oggi mi ha fornito il supporto necessario per tutto il mio percorso».
Se l'addio è alle gare, non sarà certamente altrettanto per il mondo del nuoto e del sincro in particolare: «Sicuramente resterò nell’ambiente, il nuoto sincronizzato è e continuerà ad essere comunque la mia vita e la mia grande passione, nel frattempo voglio iniziare a trasmettere un po' della mia esperienza e passione alle ragazzine più giovani che si affacciano a questo sport. Mi aspettano ancora tante cose da fare, quest'anno la scelta non sarà piu su quale costume scegliere ma sull'abito da indossare in quello che sara uno dei giorni piu importanti della mia vita. Grazie a tutti per l'affetto che mi avete dimostrato in tutti questi anni, Linda».