L'evoluzione del quadro tecnico è stata particolarmente rapido in questi giorni per il Vado. Al cambio della guardia al vertice della direzione sportiva, con l'arrivo di Paolo Mancuso dopo il triennio di Gianluca Olivieri, sono seguite novità importanti anche in rosa con la partenza non solo di Loreto Lo Bosco, ma anche del portiere Gabriele Fresia.
Un addio accolto in maniera differente sia da Franco che da Luca Tarabotto.
"Loreto - spiega il presidente rossoblu - è per noi di famiglia. Ha ricevuto un'offerta importante ed era giusto che potesse prenderla in considerazione. Per noi resterà un pezzo di cuore. Su Fresia è maturato un dispiacere diverso, dato che un pizzico di riconoscenza in più ce la saremmo aspettata. E' arrivato praticamente da quarto portiere, abbiamo curato la sua crescita tenendo in panchina anche un estremo difensore arrivato dal Genoa come Romano. Siamo umanamente molto dispiaciuti.
Il mercato? Mi sono ripromesso di dover far diverire Capra - scherza Tarabotto - ma non affermeremo di dover vincere a ogni costo il campionato. Faremo la nostra parte come sempre, poi guarderemo anche le altre squadre che tipo di organico allestiranno".
Sulla partenza di Fresia, il rammarico di Luca Tarabotto è ancora più percepibile.
"Rispetto alla partenza di Lo Bosco parliamo di piani comportamentali del tutto diversi. Da mesi percepivo la volontà dell'entourage di Gabriele di non rimanere a Vado, con domande sulla proprietà del cartellino o possibili svincoli. Al "Chittolina" ci fa piacere tenere giocatori convinti del progetto e non tarpiamo le ali a nessuno nel caso arrivino offerte dal mondo professionistico; c'è però un approccio comportamentale che riteniamo opportuno, soprattutto dopo un percorso di crescita comune che ha permesso a Gabriele di diventare titolare in Serie D e di vincere i playoff. Almeno una telefonata di saluto e ringraziamento - chiosa laconico Tarabotto - ce la saremmo aspettata, sono particolarmente amareggiato".