Ci siamo. L'Italia giocherà l'ottava finale mondiale, la terza delle ultime quattro edizioni dopo la vittoria per 10-5 a Gwangju 2019 sulla Spagna, che poi si è ripresa la corona iridata ai tiri di rigore a Budapest nel 2022. Il suo avversario sarà la Croazia, vicecampione d'Europa, alla quarta finale della sua storia che conta i successi a Melbourne 2007 e a Budapest 2017, che segna anche l'ultimo precedente ai mondiali con la sconfitta per 12-9. Poi tanti incroci, di cui uno sanguinoso nella semifinale agli europei di Spalato 2022 con la vittoria biancorossa per 11-10 con un rigore contestatissimo nel finale. Nel 2012, invece, fu finale olimpica con la Croazia di Ratko Rudic che vinse per 8-6 malgrado l'Italia avesse eliminato Ungheria e Serbia. Sabato sarà un altra storia.
La squadra di Ivica Tucak, un passato in Italia da giocatore tra Sori e Palermo, ha conquistato un argento olimpico nel 2016 a Rio de Janeiro e un oro e un argento continentale in casa nel double tra Spalato 2022 e Zagabria 2024. La squadra ha subìto uno stop per mano della Spagna durante il percorso iridato (10-6) dimostrando solidità difensiva e buona lena offensiva, segnado sei reti più degli azzurri (90 a 96). Ottimo l'uomo in più con 50 reti su 70 occasioni. Fatovic è il miglior marcatore con 18 reti (secondo del torneo) contro le 16 di Di Fulvio (quarto) e le 15 di Fondelli (quinto). Poi c'è il totem Marko Bijač, ex Pro Recco, 33 anni e campione nel 2017, che proverà a contendere a Marco Del Lungo il titolo di miglior portiere del torneo.
A contrastarlo il blocco azzurro reduce dalla vittoria iridata del 2019 con Del Lungo, Di Fulvio, Echenique, Di Somma, Velotto, Nicosia e Renzuto. Per il cittì Campagna, un oro ed un argento da giocatore, la quarta finale da allenatore con due ori (Shanghai 2011 e Gwangju 2019) e un argento a Budapest 2022. La difesa azzurra sarà la chiave della partita. Quella croata, specialmente nella semifinale contro la Francia quando ha incassato dieci reti, ha dimostrato che spazio là dietro per far male ce n'è.
Vigilia di preparazione con gli azzurri in allenamento all'impianto Hamad, adiacente all'Aspire Dome. Un'oretta tra nuoto e schemi da riprovare per continuare ad alimentare il sogno iridato in Medio Oriente.