Il presidente Santi Cosenza non ha mai fatto mancare il proprio sorriso dopo le tante vittorie ottenute dall'Albenga nel corso del girone di andata, ieri però il volto era più tirato, nonostante il roboante 4-1 imposto alla Vogherese.
Il massimo dirigente ingauno non ha nascosto il proprio rammarico per i rumors circolati in città negli ultimissimi giorni.
"La società ha per la precisione 16 giorni di ritardo sulla data del pagamento dei rimborsi ai giocatori, dovuta al mancato pagamento, a fattura emessa, da parte di un nostro sponsor importante. Sono situazioni che si verificano in ogni azienda e che inevitabilmente possono portare a dei minimi scompensi.
Con i ragazzi abbiamo parlato e abbiamo fissato per mercoledì prossimo l'erogazione, per poi chiudere l'anno con le tempistiche dovute. Nessuno perderà un euro, questo posso garantirlo, e tutti abbiamo visto come la squadra ha risposto sul campo ieri pomeriggio.
Sono rammaricato - prosegue Cosenza - perchè sento troppo vociare attorno alla società, mi hanno chiesto addirittura se fosse stata venduta. Lo farei se mi offrissero un milione di euro per logiche imprenditoriali, ma chi mi ha conosciuto sa che sono un presidente atipico e non lesino energie e partecipazione umana per la causa.
Albenga ha tanti pregi, ma questo chiacchiericcio non aiuta ad attirare nuovi imprenditori, anzi, alla lunga può portare anche chi c'è già a disinamorarsi.
La soluzione più facile, tra l'altro, era anche a portata di mano: il nostro obiettivo era salvarsi, ci siamo di fatto riusciti e avremmo potuto lasciare andare i giocatori più rappresentativi, a cui non mancano le richieste, abbassando il monte ingaggi. Nutriamo però fiducia nel lavoro di tutti, con l'obiettivo di vivere ancora giornate come quelle di ieri.
Chiediamo però sostegno a 360 gradi, come merita un club di Serie D: non si può crocifiggere una società per un minimo ritardo amministrativo che, ciclicamente, si presenta nella maggior parte delle aziende".