"Ormai è incontrovertibile! Sto invecchiando. Prima vincevo e non salutavo nemmeno gli avversari, ora mi salvo e piango..."
Sorride Gianfranco Pusceddu dopo il piccolo miracolo portato a termine con i colori della Priamar.
A livello puramente tecnico non è stata sicuramente una delle esperienze più affascinanti per l'allenatore savonese a livello di Prima Squadra, ma la commozione esibita subito dopo il triplice fischio finale nei playout vinti contro il Città di Cogoleto rappresenta la miglior cartina tornasole per le emozioni vissute nell'ultimo campionato.
"Sono state sensazioni improvvise e autentiche, sfociate naturalmente - spiega Pusceddu - ho visto anche mio figlio corrermi incontro in campo con il volto rigato dalle lacrime. E' stato davvero bello.
In molti ci davano morti in partenza, ma ho avuto la fortuna di allenare un gruppo di ragazzi meraviglioso, senza un euro di rimborsi erogato.
Non è stata facile soprattutto la scorsa estate, quando dopo tra giocatori e dirigenti praticamente se ne andarono via tutti, tranne il direttore Beppe Graziano. Un ringraziamento va a lui, a Renda, a Milito, al nostro osteopata Ube, a Balbi, a Casalinuovo, a Shani a Marouf, a Dalpiaz e all'eterno Travi.
Ci tengo a dire grazie anche a mister Alessio Bresci, è stato tra i primi a complimentarsi per la nostra salvezza, e augurare una pronta risalita al Cogoleto, con il quale ho vinto un campionato nel 2003".
Non solo senatori, ma soprattutto tanti ragazzi giovani.
"Hanno debuttato 18 ragazzi nati tra il 2004 e il 2007, tracui mio miflgio Mattia. Rebottaro non giocava da 2 anni, Velez da 2 anni e mezzo. Facile allenare Pra o Spotornese..."
Il capitolo prime squadre appare però chiuso definitivamente per Pusceddu.
"Dopo 23 anni posso dire basta. Per fare calcio in maniera seria bisogna guardare prevaentemente fuori regione. Ora l'obiettivo è rivolto a Corverciano e all'abilitazione ad osservatore professionista. Dopo il patentino Uefa A è arrivato il momento di competare il percorso.
Resta l'impegno con il Settore Giovanile della Priamar: ci sono 180 bimbi e le relative famiglie da salvaguardare. Un grande grazie va ai tecnici Stracuzzi, Merella, Glauda e Bracco.
Nell'ultimo periodo ho rischiato tutto, ma alla fine ci ritroviamo con la Prima Squadra in Prima Categoria e un vivaio totalmente ricostruito: certe soddisfazioni valgono più di un conto in banca".