Una vita dedicata allo sport e una passione che lo accompagna fin dall’infanzia.
Davide Bima, direttore generale del Cuneo Volley a partire dalla scorsa stagione appena conclusa e socio da un paio di anni, è ormai una figura portante della squadra e della società.
Un uomo che ha costruito la sua figura professionale sul campo, guadagnandosi anno dopo anno e passo dopo passo grazie alla sua indiscutibile grinta e determinazione i ruoli che lo hanno portato a realizzare il sogno di ricoprire un ruolo apicale nella sua squadra del cuore.
Quando e come nasce la sua passione per lo sport?
Devo tutto a mio padre, Franco Bima, atleta e appassionato di sport prima di me.
Ricordo perfettamente il giorno in cui ho capito che il mondo dello sport sarebbe stato il mio. Avevo 10 anni, era il 1992. Andai con mio padre a vedere le olimpiadi di Barcellona e rimasi folgorato dal quel fantastico mondo. Qualsiasi fosse lo sport in gara, ovunque mi girassi, tutto ciò che vedevo e sentivo vibrava nelle mie corde con una forza che da quel giorno non mi ha mai più abbandonato. Quell’entusiasmo me lo porto dentro ancora oggi.
Devo molto a mio padre, grazie a lui e alle sue gare ho avuto modo di girare l’Europa, vivendo il mondo sportivo dall’interno e il tutto il suo potenziale, appassionandomi al mondo dello sport fino al midollo. Mio padre è stato inoltre per me un ottimo esempio, ha saputo insegnarmi tramite l’impegno e la costanza messa da lui nello sport i veri valori della vita, a fatti e non a parole. Senza un esempio come lui non avrei mai raggiunto i risultati che ho raggiunto nella mia vita professionale.
Dove e quando parte la tua carriera in ambito sportivo?
Dopo aver frequentato ragioneria mi sono iscritto ad una scuola di amministrazione aziendale a Cuneo. Durante la frequentazione di questo corso scoprii una posizione aperta in Asics, azienda storica e consolidata del nostro territorio, e mi candidai al volo. Iniziò così il mio lungo percorso di crescita nel mondo sportivo, inizialmente come contabile, posizione che ho ricoperto per tre anni prima di passare al reparto marketing dell’azienda accaparrandomi poi successivamente il ruolo di sport marketing manager su piano nazionale nel 2013. Da lì, individuare i migliori atleti e sportivi per sponsorizzare l’azienda in ogni suo settore di produzione è diventata la mia missione. Grazie a questo ruolo ho avuto la fortuna, oltre che l’onore, di conoscere e collaborare con figure determinanti per la storia sportiva del nostro paese e non solo: Vincenzo Nibali, Fabio Grosso, Dragan Travica sono solo alcuni dei nomi che posso citare. Ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa, arricchendo il mio bagaglio di conoscenza sul mondo degli sportivi e degli atleti. L’umiltà, la capacità di fare la scelta giusta nei momenti di difficoltà, la resilienza mentale che uno sportivo deve assolutamente avere per raggiungere i suoi obiettivi sono tutti aspetti che grazie a loro ho vissuto in prima persona, facendoli miei. Mi sento molto fortunato per questo.
In ultimo, anche se primo in assoluto e unico nel suo genere, Franco Arese, presidente dell’Asics Italia per 31 anni, un uomo che, come mio padre, è stato determinante per la mia crescita professionale e personale, a cui devo moltissimo.
Com’è arrivato al Cuneo Volley e perché?
Nel 2018 decisi di avviare la mia agenzia di consulenza sportiva, la Geko sport management, per seguire più da vicino e personalmente alcuni sportivi nel mondo del tennis, tra cui personaggi di spicco come il tennista serbo Novak Doković, lasciando così dopo 13 anni la mia posizione in Asics. Conobbi poi durante il lock down per questioni di collaborazioni di marketing Gabriele Costamagna. Quando la squadra passò in A2, mi chiese molto semplicemente di entrare a far parte del team.
Il Cuneo Volley è la realtà sportiva più importante del nostro territorio, ed è sempre stato il mio sogno farne parte. Poche volte nella vita poi ho avuto così tanto feeling con un collaboratore, io e Gabriele ci siamo trovati fin da subito, dal punto di vista imprenditoriale siamo due figure assolutamente complementari, lui la mente ed io il braccio destro. Ed è proprio grazie a questa nostra affinità che mi sono ritrovato a ricoprire il ruolo di responsabile marketing prima e direttore generale della squadra ad oggi.
Io e Gabriele abbiamo inoltre fondato successivamente, forti della nostra complicità e delle nostre competenze, in collaborazione con Guido Becchis, la QNI, un’agenzia di marketing sportivo nata per dare la corretta visibilità alle aziende del settore, per gestirne l’attivazione e la sponsorizzazione creando per loro un reale ritorno di business.
Cos’è per lei il Cuneo Volley e in cosa consiste il suo ruolo?
Il Cuneo Volley per me è il sogno. Ho l’ossessione di coltivarlo, ogni giorno, perché credo che solo così si possano raggiungere i grandi obiettivi che ci siamo prefissati per il suo futuro, e se sono arrivato a ricoprire il ruolo di direttore generale è proprio perché così per me è sempre stato. Ho trovato il mio posto nel mondo e mi sento assolutamente realizzato in quello che faccio oggi. Gestisco e organizzo la comunicazione del Cuneo Volley oltre che il team legato alla divulgazione di informazioni sulla società e la squadra (fotografi, ufficio stampa, piano editoriale di comunicazione e social) e tutto ciò che riguarda il marketing aziendale, quindi i rapporti e gli eventi con gli sponsor e legati alla squadra al di là dell’ambito prettamente sportivo. Sono inoltre socio da due anni e componente del CDA da quest’anno, ambito in cui mi occupo di presentare il consuntivo degli eventi e di presentare i progetti futuri, stimolando e affiancando gli altri soci in possibili appuntamenti legati alla collaborazione con eventuali sponsor. Affianco inoltre il presidente nel veicolare le scelte del consiglio. Ho un ottimo rapporto anche con i giocatori, con i quali ho instaurato un dialogo onesto, diretto e pragmatico.
Anduma è ad oggi il vostro fiore all’occhiello, cosa si aspetta dallo sviluppo di questo progetto?
Anduma è lo stato d’essere del Cuneo Volley, e ciò che più ci caratterizza. Questo progetto rappresenta il giocatore in campo, l’imprenditore che lotta tutti i giorni per far crescere e prosperare la sua azienda nonostante le difficoltà, il sogno dei ragazzi che giocano nelle giovanili di entrare in categoria. È il momento in cui si esulta dopo il punto vincente in partita, la parola che metto alla fine di ogni mail di sponsorizzazione, Anduma è il cuore.
Voglio che questo progetto diventi uno stato d’essere anche per chi ne fa parte, una formazione mentale che accompagnerà chiunque ne farà parte anche dopo il loro passaggio, giocatori o imprenditori che siano.
Come direttore generale mi aspetto che diventi un brand affermato e proficuo, di buon esempio per chiunque lavori nel nostro settore. Come socio mi aspetto che lo spirito di Anduma non si fermi mai. È un punto di partenza per noi e un grande punto d’arrivo per tutta la nostra comunità.