Un post/lettera su Facebook indirizzata al Premier Giuseppe Conte contenente uno sfogo sull'attuale situazione che stanno vivendo gli edicolanti di tutta Italia.
Il grido d'allarme è stato lanciato da Alessio Bresci, titolare dell'edicola di piazza Saffi a Savona, ex calciatore e da questa stagione allenatore del Priamar.
"Caro Sig.Presidente del Consiglio dei Ministri in data 11/03 alle ore 22:30 circa alla fine del suo discorso all'Italia intera io ed i miei colleghi tutti appartenenti alla categoria "Edicole" abbiamo scoperto di essere per la nostra meravigliosa nazione una attività di primaria necessità. Ma qualcosa non torna. Ogni mattina ci alziamo, chi alle 4, chi alle 5, per giornate interminabili sul nostro posto di lavoro dove in tante situazioni si è da soli a portare avanti il tutto per colpa delle minime entrate. Da anni apparteniamo ad un sistema malato dove noi siamo trattati come l'ultima ruota del carro alla quale viene riconosciuto ciò che è avanzato dal gran tavolo dei superiori "Editori fratelli e sorelle". Che dire...non ne possiamo più" spiega Bresci.
"Ciò che fa davvero arrabbiare è il falso messaggio che si vuol far passare in questi giorni tramite carta stampata nonché a detta dei giornalisti 'Il meraviglioso mondo degli edicolanti'. Per piacere...ripeto per piacere. Siamo veri e propri ostaggi a partire dall'editore fino ad arrivare all'estratto conto settimanale. Di seguito alcuni punti per spiegare a tutti di cosa si tratta la nostra attività di primaria necessità: - Non abbiamo potere decisionale nemmeno su quello che vorremmo vendere. - Copie omaggio quotidiani consegnati da noi a Carabinieri-Prefettura-Polizia Stradale ecc ecc. - Inserti gratuiti - Incitamento continuo alla digitalizzazione - Consegna Porta a Porta - All'interno dei primi numeri di raccolte varie,mensili,bimestrali ecc ecc scontistiche per spedire a casa direttamente la copia al cliente. - Contratto datato (molto datato) con aggio bassissimo. Potrei andare avanti ma credo di aver reso l'idea" prosegue l'edicolante savonese.
"I nostri cari superiori devono riconoscercelo subito o darci almeno la possibilità come agli altri di salvaguardare noi, le nostre mogli-mariti, i nostri figli dal Covid-19 in questo tristissimo momento storico" conclude Alessio Bresci.