Duecentosettanta minuti disputati (più i vari recuperi), nessun punto in classifica, cinque gol fatti e otto subiti: sono questi i numeri emersi dal mondo Albissola dopo le prime tre gare di campionato disputate.
Ovviamente è presto per emettere giudizi definitivi, ma un primo bilancio su quanto raccontato dal campo può essere tracciato, soprattutto in vista della delicata trasferta di Arzachena.
Trasferta delicata, ma non ovviamente l'ultima spiaggia, motivo per cui qualche apprensione di troppo, emersa a sprazzi nei tre incontri (in particolare nell'approccio alle partite) può e deve essere accantonata: l'Albissola è una squadra che a briglia sciolta e mente sgombra ha dimostrato di poter creare grattacapi a chiunque (Olbia e Pro Vercelli comprese), costruendo anche trame di gioco piacevoli e molto interessanti.
Il problema principale emerso è più che altro di condizione e struttura fisica: quando le formazioni avversarie hanno iniziato a premere sull'acceleratore (si pensi ai primi due gol dell'Olbia, alle reti subite a Pontedera, o alle iniziative in zona centrale della Pro Vercelli), i ceramisti sono andati troppo facilmente in difficoltà. Il motivo è chiaro: tutti i giocatori di maggior prestanza fisica sono in condizioni atletiche ancora precarie, a partire dal pacchetto arretrato: Gargiulo e Rossini hanno riscontrato problematiche fisiche nel corso del precampionato, non riuscendo mai a far carburare a pieno la loro condizione, così come Nossa, arrivato negli ultimi giorni di mercato e alla ricerca della miglior brillantezza atletica possibile.
Non bisogna però dimenticare nemmeno Damonte, autentico punto di equilibrio della squadra, capace di garantire centimetri in mediana, sulle palle inattive e, perchè no, anche nell'area di rigore avversaria.
Una volta che tutti questi tasselli torneranno al loro posto l'Albissola potrà probabilmente unire la qualità del proprio gioco a una solidità di squadra apparsa ancora labile.
SU