Trecentosessanta minuti di gioco se ne sono andati ed è già tempo di fare i primi bilanci in casa Finale, dopo la rivoluzione estiva che ha coinvolto il club giallorosso. Per farlo, non potrebbe esserci persona migliore che Lorenzo Scalia, classe 1990, e capitano del team diretto da Pietro Buttu.
Lorenzo, nella classicissima con l'Imperia è arrivato un pareggio. Resta un pochino di rammarico?
“Credo che il pareggio sia il giusto risultato. A tratti abbiamo giocato meglio noi, a tratti i nostri avversari. Le occasioni da gol sono state create da entrambi e i portieri hanno salvato il risultato più volte. Dunque trovo giusto l’1-1 finale”.
Un bilancio sul rendimento della squadra in questo primo mese di campionato?
“Possiamo ritenerci soddisfatti. Siamo al terzo posto pur essendo una squadra senza veri e propri veterani. Il più “vecchio” sono io, nato nel 1990, e mi pare una cosa un po' strana perché solitamente nelle altre rose compaiono nomi di giocatori piú anziani ed esperti. Gli altri ragazzi, pur essendo molto giovani, stanno lavorando con molta serietà e in futuro potranno ambire a giocare in categorie superiori”.
Quali sono gli obiettivi futuri del Finale?
“Sicuramente metterci al sicuro il prima possibile. Poi a febbraio o marzo vedremo quale posizione di classifica occuperemo, e solo allora vedremo come comportarci nell’ultima parte di stagione. Di altri obiettivi ora è quasi impossibile parlarne perché essendo una squadra nuova e giovane, non conosciamo ancora a pieno il nostro potenziale.
Impossibile competere con l'Unione Sanremo?
“L’Unione Sanremo è una squadra forte, senza ombra di dubbio. Era la favoritissima nel precampionato e la è tutt’ora. Hanno una rosa composta da giocatori molto forti ed esperti, con alle spalle campionati di categoria superiore. Inoltre hanno un valido allenatore che li schiera bene in campo valorizzando i singoli. Tra qualche domenica creerà il vuoto in quanto vere outsider non ce ne sono”.