Lo 0-0 tra la Sanremese e la Novaromentin ha tolto gli ultimi affanni di classifica dei matuziani.
Certo, l’obiettivo minimo era migliorare la decima posizione della passata stagione, ma quanto meno la società biancazzurra si è garantita la possibilità di disputare il quinto anno consecutivo in quarta serie.
Una minima soddisfazione per il presidente Alessandro Masu.
Presidente, riavvolgendo il nastro alla scorsa estate ci si attendeva decisamente qualche punto in più.
“E’ così, ma paradossalmente le prestazioni contro le squadre d’alta classifica hanno confermato la bontà del nostro organico. Con il Vado abbiamo pareggiato due volte, come contro la Novaromentin, mentre al Chisola abbiamo strappato quattro punti. Penso anche alla partita con il Bra, dove dopo la nostra clamorosa traversa ci hanno punito in contropiede.
Abbiamo avuto delle manchevolezze, ed è corretto fare autocritica, ma non puramente tecniche, a mio modo di vedere siamo stati insufficienti a livello di atteggiamento. Di certo non si può paragonare la rosa della Sanremese alle squadre che occupano la zona playoff”.
Le critiche non stanno mancando da una parte della tifoseria.
“I ragazzi della Gradinata hanno sempre palesato un determinato astio nei miei confronti, ma il mio compito è fare il presidente e concentrarmi sulla gestione del club.
Ho rilevato la Sanremese per mantenerla come una vera azienda, per ricavarne utile o per avere un livello di passività quanto meno limitato.
Non cerco gli osanna, una critica costruttiva è anzi ben accetta, ma credo sia corretto ricordare come dai tempi di Borra nessuno abbia garantito cinque anni consecutivi in D, raccogliendo 151 punti in due stagioni. Siamo arrivati secondi contro due armate come Novara e Sestri Levante, ma anche all’epoca i tifosi paganti si contavano quasi sulle dita di una mano. Ricordo la gara interna col Bra che ci poteva rimettere in corsa per il primato: abbiamo contato 40 biglietti staccati. E’ fisiologico che poi le ambizioni si siano ridimensionate, tenendo conto della scarsa risposta della città”.
Il mantenimento della categoria sarà quindi l’orizzonte standard delle prossime stagioni?
“Non vedo il senso nel buttare soldi per arrivare quarti e disputare playoff che servono a poco o nulla. Molto dipenderà anche dalle risposte che avremo dal Comune: se la Sanremese avrà le strutture adeguate per sopravvivere in D o magari fare il salto in Serie C ben venga, in caso contrario meglio ripartire dalla Promozione e schierare i ragazzi locali, abbandonando di conseguenza lo stadio comunale per i notevoli costi di gestione. Le risposte servono a breve, entro giugno: direi che è giunto il momento di dire basta alla disputa degli allenamenti a Pian di Poma e il trasferimento successivo al Comunale per poter fare una semplice doccia calda…".
Dopo la bocciatura dell’Arena Sanremo che sensazioni nutre sul progetto di ristrutturazione del Comunale?
“Il sindaco Mager è un uomo di legge e l’amministrazione sta seguendo l’iter previsto. Entro il 30 aprile dovrebbe essere convocata la Conferenza dei Servizi e da lì avremo i primi riscontri. A me basterebbe un semplice confronto per capire gli appunti e le richieste del Comune”.
La cessione societaria è una possibilità sul piatto?
“Assolutamente sì, ma non vedo sceicchi pronti a subentrare”.
C’è chi vorrebbe il ritorno di Del Gratta.
“No comment. Stiamo ancora subendo l’eco negativo delle passate stagioni, soprattutto quella dell’ultima serie C, per chi lo ha dimenticato la famosa cronaca nera che ha visto protagonista lui e Sosa”….