Era ormai finito nel dimenticatoio, rimosso anche fisicamente dalla sua posizione originale e, chissà, riposto in qualche magazzino del Comune. Ma la memoria della rete è quella degli elefanti, non dimentica, e la sua ironia sa essere precisa e puntuale.
Ecco così che il celebre cartello affisso ormai quasi dieci anni or sono in Piazza Vittorio Emanuele a Finale Ligure con divieto di lanci lunghi col pallone ai piedi è tornato in auge dopo le recenti prestazioni a larghi tratti rivedibili della Nazionale Italiana di mister Spalletti, presa letteralmente "a pallonate" per un tempo intero da una Germania in una versione evoluta e più inebriante nei ritmi del "tiki taka" e poi capace di rialzarsi nella seconda frazione. Come? Giocando più avanti e palla a terra.
Qui entra in gioco la simpatica sferzata social, ed è quella di una delle più seguite pagine del momento, ossia "La Ragione di Stato", i cui post sempre sottili e arguti stavolta sono tornati in Riviera, e sulla scelta dell'allora Amministrazione Frascherelli, imbeccati dalla rete del 2-3 messa a segno da Kean su assist di Raspadori.
Perché a volte (e i diretti interessati ci perdoneranno l'ironia) basta il tempo per rivalutare una decisione e passare da divieto a cura per l'italico pallone.