Calcio - 01 novembre 2024, 13:06

Calcio, Imperia. Il presidente Gramondo avverte: "A Lavagna serve un segnale. Buttu? Le regole del calcio dopo 4 sconfitte le conosciamo"

Il presidente dell’Imperia Fabrizio Gramondo si confessa a La Voce: dalla fiducia a tempo accordata al tecnico neroazzurro Pietro Buttu chiamato all’ultima prova d’appello domenica a Lavagna, alle condizioni del fondo del ‘Ciccione, dalla campagna di rafforzamento per tentare la salvezza, dalla ‘Cittadella’ alla compagine societaria che verrà

 Il tecnico Pietro Buttu all’ultima prova di appello

 “Le regole del calcio le conosciamo. Dopo 4 sconfitte consecutive la situazione non è rosea. Arrivare fino in serie D non è stato facile e vogliamo mantenere la categoria. Non abbiamo alcuna intenzione di retrocedere come è successo due anni fa. La scelta di Bosetti di lasciare la casacca neroazzurra per noi ha rappresentato una autentica mazzata, unitamente ai problemi che sono sorti con Cassata. Se vogliamo parlare degli infortuni sono dovuti anche al fatto che alcuni giocatori sono stati spremuti a partire dalla Coppa Italia. Di andare avanti in questa manifestazione non se ne sentiva il bisogno. Da Lavagna è di rigore tornare a casa, a questo punto, col risultato. Buttu era partito anche bene ma ora deve esserci un segnale. La squadra sta patendo questa situazione ed è sempre più nervosa e insicura.

 In caso di risultato negativo anche a Lavagna avete già pensato all’eventuale sostituto e alla campagna di rafforzamento di dicembre?

 “Non è mio compito scegliere un altro allenatore, ma ripeto non abbiamo alcuna intenzione di rassegnarci alla retrocessione e vogliamo cercare di salvarci evitando se è possibile anche i playout

 Servono un centrale e una punta…

 "A mio parere un centrale sarebbe servito anche prima. Ora col sistema dello svincolo è sempre possibile ingaggiare un calciatore senza aspettare dicembre. Il problema che difficilmente se ne trovano disposti a venire a giocarsi una salvezza in una squadra così invischiata. Lo stesso Bosetti ne è un esempio”  

 Fondo del ‘Ciccione’ sotto accusa

 “Siamo stati anche sfortunati per le condizioni meteo sfavorevoli a cominciare dall’esordio col Ligorna. Il campo faceva fatica a drenare ma col Saluzzo e col Fossano si è potuto giocare in condizioni normali. Molto è dipeso dal clima atmosferico. All’origine del problema c’è il fatto che per un anno non è stato curato, lo stadio era un cantiere chiuso per i lavori della Cittadella dello sport che purtroppo sarebbero dovuti terminare a marzo. Invece ci sono stati degli intoppi da parte dell’impresa realizzatrice, tipo di difficoltà a reperire materiali e sappiamo come è andata a finire

 All’Imperia calcio la gestione della Cittadella dello sport per un anno

 “Per noi è un costo, non è un regalo che ci fa il Comune. Speriamo di poter recuperare qualcosa con il campo da padel che è a pagamento, visto che dovremo garantire l’apertura, quindi impegnare forza lavoro che è a carico nostro, oltre a predisporre spogliatoi, copertura assicurativa, utenze e tutto quello che serve. Poi interferisce con le nostre attività che si svolgono il sabato e la domenica quando si potrebbe recuperare qualcosa a livello di incasso"

 Ma si sentiva proprio la mancanza di questo impianto all’interno di uno stadio?

 “Il Comune ha ritenuto di partecipare a questo bando consapevolmente con finalità sociali di recupero delle periferie”.

 La compagine societaria

 “Sono dimissionario e rimango tale. Ci sono stati ritardi nella formulazione del bilancio per questo non le ho ancora formalizzate. Poi ci sarà anche il problema di redistribuire le quote di Daniele Ciccione che per motivi di opportunità essendo anche consigliere comunale ha deciso di cederle e verranno distribuite tra gli attuali componenti della società (lo stesso Gramondo e Fabio Ramoino ndr). Ci sarà comunque un rimodellamento. Scuffi? Gli abbiamo proposto di entrare, prima sembrava convinto poi si è tirato indietro

Diego David