Chi frequenta il mondo del calcio locale conosce bene il nome di Emanuele Cola.
La gavetta al nuovo tecnico del Savona non manca, tra gli anni spesi all'interno dei settori giovanili e la recente esperienza con il Celle Varazze al fianco di Luca Monteforte.
Un percorso che ha convinto la dirigenza biancoblu ad affidargli con coraggio la prima squadra.
Mister, dalla "retroguardia" alle luci della ribalta in un colpo solo.
"Spero di contraccambiare sul campo la fiducia del direttore Barone e di tutta la società. La scelta intrapresa è stata sì coraggiosa, soprattutto se rapportata all'importanza della piazza.
Sul campo ho lavorato davvero tanti anni, grazie anche al supporto costante della mia famiglia: l'esperienza non manca, ma è indubbio che prendere in mano le redini del Savona rappresenti qualcosa di unico e particolare".
Le aspettative della piazza sono chiare.
"E non potrebbe essere diversamente. Il Savona è un club di Serie D che in questo momento è in Prima Categoria. Le attenzioni personali fanno parte del gioco, ma spero di poter meritarmi le copertine per i risultati, non solo per il nome della squadra che alleno".
La tua scuola calcistica deriva dalle convinzioni tecniche di Luca Monteforte. Un tipo di approccio che necessita di tempo per poter essere pienamente trasmesso all'interno del rettangolo verde: come si concilia questa strada con la necessità di ottenere subito dei risultati?
"La domanda è estremamente pertinente e rappresenta la sfida più stimolante da affrontare. Servirà intelligenza, del resto andare a giocare uomo-uomo non è così banale se non lo si è mai fatto. Il mio compito e dello staff sarà quello di intraprendere questo percorso passo dopo passo. Del resto anche volendo non potrei snaturare i miei convincimenti. La squadra c'è ed è composta da giocatori forti, dovremo far punti, recuperare posizioni in classifica e costruire una nostra identità: per arrivare a cogliere questo obiettivo la ricetta migliore è il lavoro quotidiano sul campo".