Quanto e cosa racconterà il percorso dell'Albenga nel girone A di Serie D lo si scoprirà di settimana in settimana, ma è chiaro che dal punto di vista ambientale la partita con il Novaromentin ha rappresentato una vera e propria cesura.
Gli ingauni hanno vissuto sì annate difficili in passato, ma dal momento della rifondazione quello visto domenica al Riva è stato il primo accenno di contestazione organizzata nei confronti della società. All'attuale e vecchia gestione non sono stati risparmiati cori e striscioni, seppur da parte della tifoseria organizzata il passo in avanti è stato ulteriore: il pensiero corre infatti già alla prossima tarda primavera e alla strutturazione di un nuovo club che possa ripartire dalla serie inferiori.
Nel frattempo la società del presidente Candela tira dritto e prova a riorganizzarsi. Il primo volto nuovo in campo si è visto già contro il Novaromentin: Tommaso Ferrarese. Il figlio di Claudio, ex esterno offensivo di Verona, Napoli e Cagliari (E attuale ds della Lucchese), ha miliato in Serie D con Sona e Aglianese, a cui sono seguite le esperienze con Villafranca Veronese e Ambrosiana in Eccellenza. Resta da capire cosa faranno i big rimasti in rosa, da Simic a Legal, passando per Ndianefo e Sangarè. Mister Massa è stato chiaro: pur nelle difficoltà vuole giocatori determinati e focalizzati, altrimenti meglio stringersi la mano e separare le rispettive strade.