La Nazionale italiana di pallanuoto è stata ufficialmente sanzionato dall'Integrity Unit di World Aquatics a causa della protesta messa in atto durante la semifinale degli ultimi Giochi Olimpici per il quinto posto contro la Spagna, in risposta agli errori arbitrali e alla gestione del VAR nel precedente incontro con l'Ungheria. La squalifica di 6 mesi impedirà agli azzurri di partecipare alla World Cup, che inizierà il 6 gennaio 2025, ma non comprometterà la loro presenza ai Mondiali di Singapore del prossimo luglio.
La sanzione colpisce la squadra nel suo complesso, ma i singoli giocatori potranno comunque continuare a competere nei rispettivi club, sia in ambito nazionale che nelle competizioni europee: i savonesi Nicosia e Bruni, per fare un esempio vicino a noi, potranno dunque continuare a essere regolarmente schierati dalla Rari Nantes Savona sia in campionato che in Champions League.
Oltre alla squalifica, la Federazione Italiana Nuoto è stata multata per 100mila dollari: 50mila dovranno essere pagati entro 90 giorni dalla sentenza, mentre il restante importo è stato sospeso per due anni. Quest’ultimo sarà esigibile solo in caso di ulteriori violazioni entro il 2026. La punizione è scaturita dalla violazione dell’articolo 5 dell'Integrity Code di World Aquatics, che impone "doveri di buona condotta". Tuttavia, la sentenza pubblicata non ha fornito ulteriori dettagli sul verdetto.
La protesta del Settebello si era manifestata in modo eclatante durante la partita con la Spagna: giocatori e staff tecnico avevano voltato le spalle alla giuria durante la presentazione delle squadre e gli inni nazionali. Inoltre Francesco Condemi, espulso ingiustamente contro l’Ungheria ma successivamente riammesso dalla giustizia sportiva, era stato ritirato dalla vasca dopo l'avvio di gara e lasciato in tribuna per l’intero match. Per protesta, il Settebello aveva poi giocato i primi quattro minuti della partita con un uomo in meno, riproducendo simbolicamente quanto accaduto nel controverso match con l'Ungheria.