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Altri sport | 15 agosto 2024, 07:00

Come riprendere l’equilibrio di coppia dopo l’arrivo di un bambino

Come evitarle e riprendere in mano il proprio percorso da partner anche se si è genitori? Ecco qualche consiglio!

Come riprendere l’equilibrio di coppia dopo l’arrivo di un bambino

Quando arriva un figlio, soprattutto se si tratta del primo, l’equilibrio di coppia è messo a dura prova. Questo può portare, in alcuni casi, a delle vere e proprie crisi. Come evitarle e riprendere in mano il proprio percorso da partner anche se si è genitori? Ecco qualche consiglio!

Il potere della delega

Chi porta avanti un percorso con efficacia, sia esso un’azienda o una famiglia, è in grado di delegare. Quando si diventa genitori, è cruciale essere in grado di farlo. Che si tratti di un nonno o di una baby sitter, da scegliere facendo riferimento a siti referenziati e sicuri, sono diverse le figure di cura che possono assistere i genitori nel loro percorso.

Quello che un tempo veniva chiamato villaggio e si diceva essere necessario per crescere un bambino, non è sparito, ha solo cambiato forma.

Programmare del tempo assieme

Il tempo esclusivo di coppia dopo un figlio va programmato, esattamente come si farebbe con un impegno di lavoro. All’inizio si può può organizzare una cena. Man mano che il piccolo cresce - già attorno ai 9 mesi, con la fine dell’esogestazione, comincia a distaccarsi piano piano dalla figura materna - si possono valutare anche altre alternative, come per esempio i viaggi last minute, che si prestano bene a una vita caotica come quella dei neo genitori, spesso caratterizzata da forti difficoltà nel fare programmi.

Coltivare amicizie di qualità fin da prima della genitorialità

Già da prima della genitorialità, è importantissimo coltivare amicizie di qualità, con le quali condividere, al di là della differenza nelle scelte di vita, la medesima visione.

In questo modo, ci saranno meno rischi di trovarsi socialmente isolati nel momento in cui dovesse arrivare un figlio.

Genitori interscambiabili

I ruoli dei genitori, per riuscire a vivere l’esperienza all’insegna di un buon equilibrio nella coppia, devono essere interscambiabili. Solo in questo modo si può prevenire quei frequenti episodi di burnout che, molto spesso, colpiscono le figure di cura principali all’inizio della vita di un neonato.

Una buona idea per impratichirsi prevede il fatto di frequentare assieme, già dall’inizio della gravidanza, corsi dedicati all’accudimento del neonato. Essenziale, anche se servirà diversi mesi dopo, è quello di disostruzione. 

Per quanto riguarda l’impegno economico, non è il caso di preoccuparsi. Associazioni come le pubbliche assistenze o la Croce Rossa, organizzano, in giro per l’Italia, corsi di ottimo livello gratuiti o a poche decine di euro. 

Considerare la terapia di coppia (già prima della gravidanza)

Anche se non si è in crisi, la terapia di coppia permette, già prima della gravidanza, di lavorare sulla propria visione di progetto familiare con l’aiuto di uno specialista, evitando potenziali incomprensioni una volta arrivato il neonato.

Ricordarsi che si può sbagliare

Il percorso della genitorialità è una continua scoperta e crescita. Si può sbagliare e, soprattutto all’inizio, è normale avere bisogno di un periodo di assestamento. 

Non aver paura del giudizio del partner

Aprirsi con il partner, mettendo in primo piano le proprie emozioni senza paura del giudizio, è uno step nodale per mantenere o riprendere un equilibrio di coppia dopo l’inizio dell’avventura della genitorialità. 

Se, per esempio, ci si sente stanchi o soverchiati dagli eventi, è fondamentale dirlo al proprio partner. Il rischio, non facendolo, è quello di reprimere le emozioni e di lasciare campo libero al burnout.

Parlare di temi non legati ai figli

Quando arriva un figlio, si tende spesso a dimenticarsi di essere una coppia anche perché, sia da soli sia in compagnia, si tende quasi sempre a parlare solo di temi legati ai piccoli.

Essenziale è evitare il più possibile questa situazione. Ciò implica, come sopra specificato, l’importanza di coltivare amicizie di qualità, che comprendano anche persone che fanno scelte di vita diverse dalla genitorialità.

Richy Garino

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