Pallanuoto - 07 agosto 2024, 22:17

Parigi 2024. 7bello, così fa male: azzurri sconfitti ai rigori dall'Ungheria, addio medaglie

La squadra di Campagna cade nei quarti di finale contro i magiari al termine di un match tirato e sul cui andamento pesa una dubbia decisione arbitrale contro gli azzurri

Foto Giorgio Scala / DBM

È una delusione atroce quella del 7bello alle Olimpiadi di Parigi. La squadra del ct Sandro Campagna perde contro l'Ungheria ai tiri di rigore e dice addio alle medaglie: dopo il 9-9 nei tempi regolamentari, è il portiere magiaro Vogel a ergersi come protagonista indiscusso respingendo ben tre conclusioni azzurre. Finisce 12-10 per l'Ungheria: un duro colpo da digerire per Bruni, Nicosia (subentrato ai rigori parandone uno) e compagni che affronteranno ora la Spagna nella prima gara delle sfide per i piazzamenti dal quinto all'ottavo posto.

Sull'esito finale del match pesa però una decisione arbitrale controversa a danno dell'Italia: l'espulsione definitiva di Condemi, punito per gioco violento in maniera davvero poco comprensibile in occasione di quello che nel secondo tempo sarebbe stato il gol del momentaneo pareggio. Così non è stato, anzi, dal rigore seguente l'Ungheria ha allungato sul +2 e per gli azzurri ci sono stati anche quattro minuti di inferiorità numerica: uno sforzo che ha evidentemente pesato sull'andamento della gara.

LA PARTITA

Approccio complicato per gli azzurri del ct Campagna che sbagliano un rigore e vanno sotto prima 0-2 e poi 1-3: due reti di Velotto mantengono il 7bello a contatto con gli avversari.

Un grande Del Lungo nel secondo tempo tiene a galla i suoi con almeno tre grandi interventi, l'Italia fatica in attacco fino alla gran botta di Condemi che a 2.22 dall'intervallo lungo firma il pareggio. La direzione arbitrale valuta però - dopo check Var - come gioco violento il contatto tra la mano dalla quale è partito il tiro del giocatore italiano e un avversario: una decisione più che discutibile, contestatissima da Campagna e dai suoi ragazzi ma soprattutto dal pubblico che ha rivisto l'azione sugli schermi della Defense Arena. Dal possibile pareggio si passa così all'espulsione di Condemi e al rigore del nuovo +2 ungherese con quattro minuti di inferiorità numerica da giocare per il 7bello. Gli azzurri limitano i danni e al termine della frazione il punteggio non cambia.

Il gioco riprende con il gran gol di Di Fulvio del 3-4, l'Ungheria sbatte due volte sulla traversa di Del Lungo e così una volta finiti i minuti di inferiorità numerica arriva il gol del 4-4: Echenique concretizza con un diagonale chirurgico una controfuga letteralmente micidiale. Il mancino di Rosario è "on fire", prende per mano i compagni e segna anche il quinto gol con un misto di classe e potenza: una finta che manda al bar il diretto marcatore e poi la botta vincente. L'Italia insiste ma Vogel non vuole essere da meno dell'omologo Del Lungo e si fa trovare pronto in un paio d'occasioni, per farlo cadere serve un diagonale di Di Fulvio: è la rete del 6-4. Sul fronte opposto Zalanki, stella della Pro Recco che fu, accorcia le distanze; Di Fulvio riallunga per il 7bello. Prima dell'ultima pausa è ancora Zalanki a bucare Del Lungo, la frazione termina punto a punto.

L'ultimo tempo di gioco è inaugurato da una nuova prodezza di Echenique: ancora una finta a eludere chi era in opposizione e poi un missile in rete. L'Ungheria non si arrende e si riporta sotto con Fekete, è il preludio al pareggio di Zalanki. Ad una parata importante di Del Lungo segue un fallo del collega Vogel, che però si riscatta parando il rigore seguente. Portieri protagonisti, poi la situazione si sblocca a favore dei magiari. A 1.23 dalla fine Presciutti rimette in equilibrio il punteggio. Prima dei rigori c'è tempo ancora per una controfuga regalata dall'Italia, Del Lungo tira fuori il coniglio dal cilindro e salva un gol ormai certo.

Ai tiri di rigore inizia l'Ungheria: il tiro di Varga non supera del tutto la linea di porta, Vogel ipnotizza Di Fulvio mantenendo ancora la parità. I magiari segnano, Fondelli sbatte su Vogel. Campagna si gioca la carta Nicosia, il portiere della Rari è battuto da Zalanki. Presciutti non sbaglia, Nicosia respinge su Fekete, ma Vogel para anche su Di Somma e regala ai compagni la palla della vittoria che finisce in rete. Il sogno olimpico del 7bello termina qui.