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Calcio | 11 maggio 2024, 11:00

Calcio, Sampdoria. Al vaglio della Procura di Roma la cessione societaria. Il dito di Ferrero puntato contro l'alassino Massimo Ienca

L'ipotesi sollevata dagli organi giudiziari metterebbe al centro la posizione di Ienca nella chiusura della trattativa tra Sport e Spettacolo Holding (società all'epoca proprietaria del club) e Radrizzani-Manfredi

Calcio, Sampdoria. Al vaglio della Procura di Roma  la cessione societaria. Il dito di Ferrero puntato contro l'alassino Massimo Ienca

Massimo Ferrero raggirato nell'affare che ha portato alla cessione della Sampdoria? È su questa ipotesi che indaga la Procura di Roma, che ha avviato un’inchiesta per i reati di infedeltà patrimoniale e truffa.

Al centro della vicenda, secondo quanto trapelato, ci sarebbe Massimo Ienca: già uomo di fiducia del "Viperetta", Ienca è oggi segretario generale del club blucerchiato guidato dalla nuova proprietà. A dare il via all'indagine sembrerebbe essere stata una denuncia giunta da ambienti vicini a Ferrero: da lì è partita un'inchiesta, per ora a carico di ignoti, ma che potrebbe avere degli sviluppi dopo che le fiamme gialle si sono mosse acquisendo la documentazione relativa al passaggio di proprietà della società genovese.

Nel mirino degli inquirenti c'è quanto accaduto nelle prime settimane del giugno scorso, quando dopo aver ricevuto le offerte da due società (una riconducibile a Matteo Manfredi e l'altra ad Andrea Radrizzani) Ferrero annunciò pubblicamente di avere ceduto il club, pur non avendolo ancora formalmente ceduto. Con la trattativa ancora in corso, qualcosa però all'interno della vecchia proprietà si sarebbe rotto: qualcosa sul quale la Guardia di Finanza vuole fare luce. A definire la cessione sarebbe stato infatti Ienca, all'epoca amministratore della Sport e Spettacolo Holding  (società proprietaria del Doria), tra il 12 e il 14 giugno. Lo stesso Ienca che qualche giorno prima, il 5 giugno, aveva ricevuto dall’assemblea dei soci della società di cui era amministratore la comunicazione che gli annunciava che proprio il 14 giugno sarebbe stato rimosso dai vertici societari (come effettivamente avvenuto). 

Sarebbe stato dunque uno Ienca non più autorizzato dalla società ad aver finalizzato la vendita. A quel punto l'accusa dei soci della della Sport e Spettacolo Holding, che lamentano la mancanza di informazioni sulla vendita, quindi senza l'autorizzazione a muoversi per Ienca il quale era invece al corrente della sua prossima sostituzione. Accuse che lo stesso Ienca respinse al mittente dicendo di aver operato nell'interesse della società da lui amministrata.

Roberto Vassallo

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