Affibbiare a Tommaso Scalvini la figura del "Carneade" di turno sarebbe inopportuno e tecnicamente irrispettoso.
Il portiere della Cairese ha poco a che spartire con lo sfortunato filosofo di Cirene, per quanto ha saputo dimostrare nel corso degli ultimi due anni.
Il numero uno ingauno, classe 2003, è stato prima protagonista nella promozione in Serie D dell'Albenga, grazie a un rendimento più che all'altezza in coabitazione con un fuoriclasse come Radu Mitu, per poi approdare nelle fila di una corazzata come quella gialloblu.
Nella partita più importante dell'anno, la semifinale playoff con il Pietra Ligure (vinta 2-0 con lo straordinario stacco di Sogno e la folata di Anselmo), Scalvini è stato autore di tre parate salva risultato, che gli sono valse i complimenti dei propri compagni e qualche simpatico "rimprovero" dalla sponda biancoceleste.
Una prestazione da sottolineare per un motivo in più: i guantoni sono stati indossati all'ultimo secondo, dato che in distinta era presente come titolare Alessandro Basso.
C'è chi nell'ambiente gialloblu ha parlato di un errore di stampa, chi di un possibile risentimento per Basso, ma nel concitato e lunghissimo post partita è emersa una terza strada: un possibile confronto avvenuto nello spogliatoio prima del fischio d'inizio che avrebbe invertito i ruoli tra titolare e riserva.
Qualsiasi sia la risposta, 8 in pagella in Scalvini. Non solo per le parate ma anche per la tenuta mentale dopo un prepartita inaspettato.