Si è tenuto oggi, giovedì 14 marzo, presso il Golf Club di Cherasco l’incontro fra la Fondazione Baravalle e il gotha dell’industria piemontese, una settantina di imprenditori chiamati a discutere dell’economia regionale e nazionale, e dei rapporti con le istituzioni italiane ed europee, in un momento socio-economico di forte tensione, che vede principalmente schierati su fronti opposti il settore primario e in parte secondario delle attività produttive, da un lato, e l’apparato burocratico e finanziario italiano e della Comunità Europea dall’altro.
“È di fondamentale importanza - ha esordito il presidente della Fondazione Luca Baravalle - ricucire quel filo di dialogo e fiducia tra produttori e istituzioni, per il bene sociale ed economico di un’Italia e di un’Europa che si vedono sempre più ridimensionate sullo scenario globale. Per compiere questa inversione di tendenza e ravvivare uno spirito di collaborazione e ottimismo dobbiamo mettere in campo un approccio costruttivo che indubbiamente ha Letizia Moratti, uno dei migliori interlocutori che oggi si rendono disponibili per fare giungere nelle stanze dei bottoni, in modo garbato ma fermo e chiaro, le necessità del settore produttivo.
Questo perché lei, imprenditrice di famiglia, ha maturato con successo molteplici esperienze da dirigente pubblico, ministro, presidente di banca e sindaco della città finanziariamente più rilevante d’Italia, Milano, nella quale ha pure portato l’Expo 2015. Un background unico sullo scenario italiano che, sicuramente, comprende quel linguaggio professionale che gli imprenditori hanno per natura e che spesso manca a chi si occupa di istituzioni e burocrazia; istituzioni e burocrazia che, non dimentichiamolo, vivono e sopravvivono grazie alla ricchezza generata dai settori produttivi”.
Presenti anche numerosi esponenti del mondo dell’associazionismo d’impresa, tra cui Claudia Porchietto, Nadia Dal Bono, Marco Buttieri, professionisti come Massimiliano Albanese, Luca Favini, Riccardo Ronchitelli e il sindaco di Cherasco Carlo Davico.
Al fianco di Luca Baravalle i vertici della sua Fondazione: il Prof. Giuseppe Ghisolfi, Vice Presidente, che ha illustrato lo status finanziario delle imprese del nord-ovest, il Prof. Giuseppe Tardivo, che ha rappresentato la situazione economica regionale, evidenziando come la provincia di Cuneo abbia “un Pil ottimo e un tasso di disoccupazione ben al di sotto della media italiana, ma che soffra per le infrastrutture e paradossalmente per la mancanza di personale specializzato”.
Riguardo a questo incontro il professor Tardivo ha chiosato: “Trovarsi insieme è un inizio, restare insieme un progresso, lavorare insieme un successo”.
Al Prof. Ubaldo Livolsi sono state affidate le conclusioni dell’evento e il ringraziamento finale. Il presidente Luca Baravalle insieme a tutto il Consiglio della Fondazione ha consegnato una medaglia raffigurante l’effigie della Fondazione Baravalle alla Dottoressa Moratti, e alla Professoressa Sally Paola Anselmo Pinottini che, oltre al ruolo di esperto e critico d’arte, aveva già collaborato con Letizia Moratti con un incarico istituzionale ai tempi del II e III Governo Berlusconi.
La speaker d’onore, nel suo intervento, ha sottolineato: “L’industria tra l’Italia e l’Europa sia un tema attualissimo anche in Piemonte e proprio nel Cuneese, un territorio strategico non solo per la Regione, ma nel panorama nazionale. Dopo la crisi economica, la pandemia e l’odierna convivenza con due guerre che stanno condizionando la nostra economia, le sfide che siamo oggi chiamati ad affrontare sono cruciali per disegnare un futuro di prosperità e appartenenza a un’Europa vista come una grande Patria di inclusione, coesione, operosità proprio come l’avevano pensata i padri fondatori.
In questo momento però è innegabile che l’obiettivo sia quello di essere parte integrante di un’Europa diversa, che offra opportunità e non imponga obblighi, che garantisca sicurezza ai suoi cittadini e favorisca il commercio e l’impresa. Un’Europa molto pragmatica e vicina alla gente, e non ideologica” ha proseguito Moratti, “un’Europa più giusta, più dinamica, più inclusiva dove l’Italia abbia un ruolo da protagonista. Le sollecitazioni delle imprese sono quasi sempre corrette e molto puntuali ed è vero che spesso non c’è comprensione tra industria, Istituzioni e Unione Europea. È allora necessario riallacciare in modo concreto e di reciproca fiducia il dialogo tra imprese e Istituzioni.
Ancora più importante è ascoltare le esigenze delle imprese e capirne il linguaggio, e soprattutto mettere in campo soluzioni in tempi brevi. Solo così si può realizzare un’Europa in cui tutti si sentano orgogliosamente parte integrante. È un percorso non facile, di sicuro non immediato, ma proprio la sinergia tra mondo dell’industria e le Istituzioni può e deve essere un valore aggiunto determinante”.
Ha concluso il presidente Baravalle auspicando “che questo incontro diventi un appuntamento fisso di riflessione e dialogo operativo tra mondo produttivo e istituzioni, senza bandiere di parte o strumentalizzazioni ideologiche, affinché l’Italia e l’Europa in cui viviamo diventino motore di miglioramento socio-economico e sicurezza per noi tutti”.