/ Volley

Volley | 11 marzo 2024, 18:34

PROGETTO CAMPIONI. Una carriera ricca di esperienze: conosciamo Lena Stigrot

Lena ci racconta la sua esperienza da giocatrice professionista in Italia e all’estero

PROGETTO CAMPIONI. Una carriera ricca di esperienze: conosciamo Lena Stigrot

Continua l’appuntamento periodico con una nuova rubrica all’interno dei quotidiani del nostro gruppo editoriale Morenews: Progetto Campioni.

Paola Mascherin ci racconterà i profili dei giovani atleti più interessanti del nord ovest, per provenienza o militanza.

Oggi conosciamo Lena Stigrot. Nata in Germania ha militato in diversi campionati e attualmente è una schiacciatrice della Cuneo Granda Volley. Lena ci racconta il suo percorso sportivo e la sua voglia di mettersi in gioco, che l’ha portata a trasferirsi in un altro paese per continuare a inseguire il suo sogno: vivere di pallavolo.


Lena, come ti sei appassionata alla pallavolo?

“Prima di giocare a pallavolo facevo atletica leggera. Un giorno partecipai a una prova di beach volley ad un evento della mia città dove c’erano diversi sport. Mi dissero che avevo talento, allora andai ad un altro allenamento e mi innamorai subito di questo sport. Mi piaceva molto l’idea di condividere il campo con altre ragazze, è stata la cosa che mi ha colpito di più.”


Chi è il tuo idolo e a chi ti ispiri?

“Non ho un vero e proprio idolo però mi è piaciuto molto come ha sempre lavorato Kobe Bryant, il suo motto di migliorarsi ogni giorno mi ispira quotidianamente.”


Quando hai capito di voler dedicare la tua vita alla pallavolo?

“Quando stavo finendo la scuola ho pensato di provarci, di vedere se riuscissi a vivere di questo sogno. Mi sono semplicemente buttata e sono molto contenta di esserci riuscita.”


Com’è vivere e lavorare in un altro paese?

“Secondo me è molto stimolante, mi piace tantissimo immergermi nella cultura, nella storia e nella lingua di un paese diverso dal mio. La pallavolo mi ha permesso di conoscere persone molto interessanti e gliene sono grata.”


Come hai vissuto la lontananza dalla tua famiglia?

“All’inizio è stato difficile allontanarmi da dove sono cresciuta e dalla mia famiglia anche se a dirla tutta non sono mai stata una persona particolarmente nostalgica e con tanta mancanza di casa. Ciò che vivo e ho vissuto qui in Italia è stato stimolante per me e lo è ogni giorno quindi cerco di vivermelo al massimo. Gli italiani sono sempre stati molto gentili e mi hanno aiutato tanto ad adattarmi, soprattutto con la lingua.”


Che cosa ti appassiona della pallavolo?

“È uno sport con una bella combinazione di aspetti. Innanzitutto serve capire la tattica e per farlo bisogna essere sempre concentrati e sul pezzo. Poi sta diventando sempre più fisica e veloce, ci stiamo avvicinando molto all’atleticità del campionato maschile. Mi piace il fatto di non essere mai sola, ho sempre le mie compagne a fianco con cui condividere tutte le emozioni. È bello condividere le gioie con qualcuno e farsi forza a vicenda quando le cose non vanno nel migliore dei modi.”


Cosa continua ad alimentare la tua passione per questo sport?

“La gioia, mi piace tantissimo giocare a pallavolo. Praticare questo sport non mi pesa mai e non mi sembra di lavorare, secondo me questa è una cosa bellissima perché al giorno d’oggi vivere di qualcosa che ci piace e che ci ispira è una fortuna. Ovviamente non è tutto sempre facile ma la gioia che provo quando scendo in campo mi fa dimenticare tutto il resto.”


Quali sono le principali differenze fra la pallavolo professionistica in Italia e in Germania?

“Secondo me in Italia il livello è più alto, più competitivo e in generale più seguito dagli spettatori. Qui in Italia giocano davvero le giocatrici più brave che ci sono e il livello è davvero altissimo, ogni settimana bisogna lottare per vincere.”


Che significato hanno per te la vittoria e la sconfitta?

“La pallavolo è una sfumatura di tante cose, per vincere serve che tutta la squadra faccia bene e riesca ad esprimere il proprio gioco, a volte funziona e se sei più forte dell’avversario vinci, altre volte invece bisogna riconoscere che ci sono squadre più forti e imparare a perdere. La sconfitta è sempre un’opportunità per imparare qualcosa, e quando ad esempio giochi bene e perdi perché gli avversari sono stati più bravi ha un sapore diverso. Lo stesso discorso vale anche per la vittoria, quando vinci non va tutto bene e si può sempre migliorare.”


Pensi di essere nata con un talento?

“Forse un po’, penso di avere più il feeling con la palla. Però poi ho lavorato tantissimo per arrivare a questo livello.”


Cosa ti fa capire che tutti i sacrifici che hai fatto ne sono valsa la pena?

“La gioia che provo ogni volta che scendo in campo con le mie compagne.”


Quanto è importante nella pallavolo lo spirito di gruppo?

“Quando le cose non vanno bene essere unite può svoltare la partita, quindi è molto importante. Lo spirito di gruppo è una cosa che si deve creare e non sempre è facile perché tutti gli anni la rosa cambia. Ci vuole del tempo per trovarsi con le compagne e farsi capire, ma quando c’è fiducia e ti trovi bene con la tua squadra è solo un valore aggiunto al gioco che si porta in campo.”


Cosa pensi che possa comunicare lo sport alle nuove generazioni?

“La convivenza e la perseveranza sono due valori che secondo me lo sport ti insegna come nessun altra cosa nella vita. Lo sport comunica anche speranza, di avere sempre un’opportunità per riscattarti quando le cose non vanno bene. La pratica sportiva è importante, ti fa bene al corpo ma soprattutto alla mente. Io ad esempio lo sento tantissimo, quando non faccio sport è come se mi mancasse qualcosa mentre in palestra mi migliora l’umore.”


Cosa consiglieresti a chi ha il tuo stesso sogno?

“Di lavorare sodo per questo sogno e di essere sempre positivi, soprattutto con sé stessi, questo secondo me aiuta tantissimo. La cosa più importante per uno sportivo è reagire agli errori e sapersi rialzare. Bisogna credere in sé stessi e lavorare tanto.”


Il ricordo più bello che hai della tua carriera?

“Ne ho tantissimi, ovviamente vincere una coppa o un campionato sono quelli che ti vengono subito in mente ma io sono molto grata soprattutto per aver avuto la possibilità di vedere così tanto del mondo grazie alla pallavolo. Anche con la Nazionale sono stata in paesi che altrimenti non avrei mai visto e ho vissuto esperienze straordinarie.”

Paola Mascherin

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A DICEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium