Tra le mura del Vado permane un sentimento di prudenza, anche per una sorta di reciproco rispetto istituzionale, ma è indubbio che la presenza di Aldo Spinelli al Ferruccio Chittolina non sia stata del tutto casuale.
Il legame di amicizia e lavorativo con il nuovo dirigente rossoblu, Elio Signorelli, è stato rafforzato nel corso del tempo, ma lasciar passare il messaggio che l'approdo nel club del presidente Tarabotto sia del tutto slegato dal possibile impegno diretto dell'ex presidente del Genoa fa crescere a tutti un po' il naso nei corridoi dell'impianto vadese.
Del resto le tempistiche possono apparire casuali, ma per programmare una stagione da vertice (alla Sestri Levante o Alcione, per intendersi), non ci si può ovviamente ridurre a ridosso dell'apertura della campagna trasferimenti. Ecco perchè le prossime settimane saranno cruciali per capire anche quale tipo di evoluzione tecnica potrebbe assumere il Vado. Le opzioni sul piatto del resto sono tre: matenere un budget alto, con la speranza di non avere una schiacciasassi con cui competere, ridurre i costi allestendo una squadra che possa raggiungere una salvezza tranquilla, oppure costruire la corazzata che possa dominare il girone A.
Il fatto Spinelli a questo punto potrebbe essere dirimente per sdoganare la terza via.
Del resto il presidente Tarabotto non ha mai nascosto quanto lo stuzzichi l'idea di una puntatina nel mondo professionistico, ovviamente alle dovute condizioni e con una sostenibilità precisa.
La serietà e il rispetto degli impegni hanno infatti permesso al Vado di accrescere in maniera importante la propria reputazione nell'intero panorama nazionale nel corso degli anni, ora però si pone davanti il bivio su quale strada poter percorrere in ottica futura.
Il fattore tempo e la classifica giocano a favore della società rossoblu, ma è chiaro a tutti che, indipendentemente dall'obiettivo, entro aprile o al massimo inizio maggio, le pedine sulla scacchiera dovranno iniziare ad essere pronte.