Calcio - 25 agosto 2023, 13:04

Calcio. Città di Savona, tra doveri e realtà

La squadra non sembra aver accolto con favore la scelta del club di inserire nuovi giocatori in prova

"Noi siamo i biancoblu, noi siamo gli Striscioni". 

Con questa frase nella conferenza stampa di presentazione tenuta la scorsa primavera, la nuova società savonese si è fatta carico di tutti gli oneri e gli onori legati all'eredità del vecchio delfino.

Una presa di responsabilità chiara che pone inevitabilmente ogni variabile del club sotto la lente d'ingrandimento.

La preparazione estiva è partita sotto i migliori auspici, accompagnata da speranze e tanti sorrisi, ieri sera all'interno della squadra biancoblu si respirava invece un clima ben diverso durante il Memorial Marchiano di Andora.

I motivi appaiono chiari: all'interno dell'organico non è stata ben recepita l'intenzione della società di sottoporre a mister Frumento nuovi giocatori in prova (si parla di cinque - sei elementi) dopo i risultati poco brillanti delle scorse amichevoli.

Manca infatti un passaggio per comprendere quanto stia avvenendo. Proprio nella conferenza era stato sottolineato come il presidente Benucci nutrisse piena fiducia verso buona parte dell'organico che ha difeso i colori del Savona Fbc, inglobato poi nel Città di Savona, e nelle capacità di mister Frumento.

Cos'abbia spinto la parte tecnica (al momento non espressa con la nomina ufficiale di un direttore sportivo) verso la scelta di implementare l'organico in maniera così radicale è difficile comprenderlo, ma era inevitabile che lo "zoccolo duro" dello spogliatoio avvertisse questa decisione come una manifestazione di sfiducia.

Anche lo stesso Frumento non era dell'umore migliore, come testimonia la cortese rinuncia a parlare con la stampa nel post partita.

Sarà interessante capire cosa potrebbe accadere nelle prossime ore: ciò che è sicuro è che una linea tecnica univoca dovrà essere perseguita, tra il dovere di competere per il salto in Promozione e la realtà di una rosa che ha del potenziale (bene il 2008 Covelli, ma non si può pensare che Romano tiri sempre fuori il coniglio dal cilindro defilato sulla fascia mancina) senza però poter rivestire al momento il ruolo di schiacchiasassi del girone B.

Al Città di Savona serve tempo per crescere, con la pressione che al contempo impone quel blasone che la società si è autocucita addosso. Il modo migliore per abbreviare questo percorso è tracciare una linea di programmazione condivisa e chiara: le correnti e le correntine interne non fanno bene all'interno ai partiti, ma forse nel calcio possono scatenare effetti ancor più deleteri.