Buon viaggio, mister. Buon viaggio, Carletto. Il mondo del calcio è il mondo delle divisioni, spesso esasperate, ma non può che unirsi per Carletto Mazzone, scomparso a 86 anni: 792 le panchine in serie A.
Persino sui social scorre unanime il cordoglio e non poteva avvenire diversamente. Perché Mazzone era irruenza buona, genuinità, capacità di scoprire, lanciare - Totti, per fare giusto un nome, il ragazzino in cui credette contro ogni star, ma quanto gli devono Pirlo o Baggio -, spronare.
Tra i primi a postare un saluto il campione del mondo Bruno Conti: «Buon viaggio, Carletto. Sempre nei nostri cuori». Commosso l'omaggio della Roma: «Ciao, Mister, ti vorremo sempre un bene immenso». O del Lecce - «Ciao Mister, da te abbiamo imparato a fronteggiare tutti senza temere nessuno» - che pubblica un suo video dove festeggia con la foga che solo lui sapeva mettere. Ma fu lo stesso Collina a commentare quella corsa pazzesca sotto la curva dell'Atalanta quando Mazzone allenava il Brescia che recuperò lo svantaggio con 3 gol di Baggio. Poi l'allenatore tornò dall'arbitro e si "consegnò" all'espulsione: «Buttame fori, me lo merito»