Valutare il lavoro all'interno di una leva giovanile solo attraverso la lente dei risultati raggiunti limiterebbe in modo radicale l'analisi di un'intera stagione.
Ecco perchè bisogna riavvolgere il nastro ai primi giorni di lavoro di Alessio Bisio con la "sua" under 15 per valutare il campionato del Vado.
"Non è stata un'annata facile - esordisce il mister - come spesso accade soprattutto agli inizi di nuovo ciclo tecnico.
La cosa che però mi ha dato più soddisfazione è aver visto questa squadra crescere da gennaio in poi, sfoggiando prestazioni degne del blasone del Vado.
Abbiamo chiuso con la miglior difesa, il secondo miglior attacco e sette giocatori in doppia cifra, ma è il salto di qualità che più di un giocatore ha saputo compiere ad avermi inorgoglito maggiormente.
Chi magari partiva da posizioni di svantaggio ha saputo lavorare, guadagnandosi la mia stima e la mia fiducia. Avere pazienza, voglia di crescere e anche accettare i rimbrotti del proprio tecnico è fondamentale. Da giocatore a volte ho commesso determinati errori e ci tengo che i ragazzi che alleno non cadano nelle medesime manchevolezze dovute all'inesperienza".
La finale persa contro l'Ospedaletti non sposta il giudizio stagionale.
"Sarebbe stato meglio vincere - sorride Bisio - soprattutto per i ragazzi, ma è stata una partita dove forse non eravamo al meglio. Siamo arrivati tre volte davanti al portiere senza concretizzare, forse qualche giocatore ha sentito troppo la partita ed è andata così".
L'approccio col mondo della panchina è stato comunque positivo.
"E' un ruolo in cui mi ci trovo e sto ricevendo attestati di stima. Quando sei giocatore ragioni in maniera più egoistica, da mister devi pensare per il bene di più di 20 persone, ognuna con il proprio carattere.
Le Prime Squadre? Penso sia obiettivamente presto, mi piacerebbe approcciarmi in futuro al mondo dei Settori Giovanili professionistici. Il primo grazie va però al presidente Grasso, per la fiducia che ha avuto nei miei confronti nel mio anno d'esordio alla Priamar".