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Calcio | 12 maggio 2023, 11:10

Calcio, Genoa in Serie A. Emozioni speciali per il savonese Giuseppe Agostino: "Non pensavo potesse essere così bello"

"Una promozione merito dell'intero gruppo, ma i giocatori più esperti hanno preso per mano la squadra. Con Sturaro un rapporto speciale, fortunato ad allenarmi con due portieri bravi come Martinez e Semper"

Calcio, Genoa in Serie A. Emozioni speciali per il savonese Giuseppe Agostino: "Non pensavo potesse essere così bello"

Un’annata iniziata sotto i migliori auspici, un rendimento altalenante e un cambio in panchina che ha sortito gli effetti sperati. Il Genoa raggiunge la tanto voluta promozione in Serie A, al termine, c’è ancora il primo posto in palio, di una stagione davvero magnifica, dentro e fuori dal campo. Un gruppo coeso con un unico obiettivo, come conferma anche l’estremo difensore Giuseppe Agostino, terzo portiere della rosa rossoblù:

“Sembra scontato dirlo ma il gruppo ha fatto la differenza, ma non lo dico come cosa dovuta, bensì perché è stata realmente la nostra forza. I giocatori più esperti hanno preso per mano la squadra, spazzando via ogni pressione, quando devi vincere a tutti i costi è sempre così, e disputando una stagione magnifica. Mi aspettavo una grande festa, sapevo che sarebbe stato un momento magico ma sono sincero, non pensavo potesse essere così bello. Dall’attesa per gli ultimi minuti della gara del Bari, alla festa sotto la Nord al giro di campo, senza dimenticare la sfilata con il pullman scoperto in piazza davanti a così tanti tifosi, è stata una giornata che non dimenticherò mai”.

Giuseppe, nato a Savona, ha iniziato proprio con la maglia degli striscioni la sua carriera: “Ho giocato per 5 anni nella squadra della mia città, sono legato ai colori biancoblù e nessuno me li toglierà dal cuore. Ma quando giochi 10 anni in una squadra come il Genoa non puoi non innamorarti, resterei qui a vita. Due anni fa ho avuto l’occasione di assaporare la A con qualche panchina, lo scorso anno a Teramo avrei dovuto giocare ma poi un infortunio ha rallentato il mio percorso; quest’anno volevo andare a fare il titolare ed ero nuovamente in partenza in prestito, ma il club ha deciso di tenermi e anche grazie a Sturaro, che mi ha incoraggiato a rimanere, oggi posso confermare che non potevo fare scelta migliore”.

Classe 2002, è uno delle anime dello spogliatoio: “Ho la fortuna di avere dei compagni fantastici, legare come ho fatto con uno come Stefano (Sturaro ndr) è stato qualcosa che mi ha aiutato tantissimo, mi riprendeva quando era giusto farlo e mi difendeva quando serviva, lo ringrazio davvero molto. Con gli altri portieri abbiamo instaurato un rapporto bellissimo, non sempre accade, ma con Martinez e Semper questo è avvenuto. Sono due primi portieri, sono stato fortunato a potermi allenare con loro, ogni giorno c’è qualcosa da imparare. Merito va dato anche ai due preparatori, Scarpi e Raggio Giribaldi, due allenatori super preparati che non ringrazierò mai abbastanza per quanto mi hanno fatto crescere”.

Non sempre tutto è stato regalato, anzi, ogni traguardo è stato sudato e conquistato: “Tante volte avrei voluto smettere, l’altezza non mi ha aiutato e ogni anno bisognava dimostrare di meritarsi il posto. Grande merito va dato alla mia famiglia, a mamma Romina e papà Adamo, che mi hanno sempre incoraggiato e sostenuto in ogni mia decisione. Dopo due anni lontano da casa sono felice di essere tornato, poter giocare ad alti livelli e stare allo stesso tempo con loro è stato davvero bello”. 

Un idolo a cui ispirarsi c’è per ogni portiere: “Come ho sempre detto a tutti Julio Cesar è l’estremo difensore a cui mi ispiro, mi piace in tutto. Molti mi paragonano a Peruzzi, sia per la statura ma anche per il modo di parare, direi che può essere un paragone non di secondo livello (ride ndr)”.

Infine un commento finale alla stagione e a queste ultime due partite: “Ci proveremo fino alla fine ad arrivare primi, ma quello che contava di più era tornare in A e ci siamo riusciti. Mi sento cresciuto tantissimo, forse anche più di giocare 30 partite ma in una categoria inferiore, quando ti alleni con certi calciatori, che hanno vinto tanto e giocato in piazze importanti, e noi ne abbiamo diversi, non puoi che maturare. Chiudere con l’esordio? Sarebbe un sogno, dopo tanti anni con questa maglia sarebbe un desiderio che si realizza, ma anche se non dovesse arrivare non importerebbe, perché prima di tutto viene il risultato del gruppo e quest’anno c’è stato!”

Gabriele Siri

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