Pallanuoto - 12 aprile 2023, 19:48

Len Euro Cup. Una nuova finale per Giuseppe Gervasio e la RN Savona: "Vasas forte, serve una Zanelli piena per poter spingere i nostri ragazzi"

"Il sogno? Tornare a giocarsi la Coppa dei Campioni. Contro questo Recco è impossibile, servirebbe lo sforzo globale dell'intera città su un unico obiettivo"

Quattro finali di coppa Len e quella mai dimenticata di Coppa dei Campioni. Nella storia europea della Rari Nantes Savona c'è un unico comune denominatore: Giuseppe Gervasio. L'attuale vicepresidente del sodalizio biancorosso ha infatti legato il suo nome alle imprese più belle della squadra savonese di pallanuoto e così sarà anche sabato prossimo quando alla piscina Zanelli di corso Colombo arriverà il temibile Vasas per la finale di andata dell'edizione 2022/2023 della Len Euro Cup.

"Se c'è sempre lo zampino di Gervasio nella storia europea della Rari? Sì, purtroppo sì perché sono vecchio - ironizza il diretto interessato ai nostri microfoni - qualche finale l'ho vissuta..."

Gervasio, come si affrontano partite così importanti?

"Queste finali, come sempre, sono rapportate alla forza dell'avversario. Quando arrivi in finale trovi il meglio: la cosa migliore da fare e riuscire a pensare sempre in positivo affrontando l'impegno con la massima determinazione, sperando che qualcun altro sbagli la partita e non tu".

 

A Savona arriva un avversario forte, il Vasas, con il quale si è già giocato quest'anno.

"Sì, nei turni eliminatori di Coppa dei Campioni a Spalato. Abbiamo perso in maniera onorevole, una partita che si è giocata ad un orario impossibile del mattino: li conosciamo, sappiamo che sono molto forti però confidiamo in una gran bella prestazione per ripetere qualcosa di entusiasmante come già accaduto con Trieste".

 

Nel frattempo la Rari Nantes Savona continua a distinguersi ed emergere in un mondo dominato da realtà con possibilità economiche nettamente superiori. Come già per i successi del passato, è sempre il vivaio il segreto di questa società?

"Il segreto della Rari negli anni è sempre stato uno solo: avere un grande vivaio a cui aggiungere, quando ci sono state le possibilità economiche, qualche fuoriclasse di valore assoluto per costruire squadre vincenti. Quest'anno siamo arrivati fin qui quasi esclusivamente con prodotti fatti in casa, con l'aggiunta di giocatori importanti come Nicosia e Djurdjic che ci possono dare qualcosa di importante".

 

Cosa si aspetta dalla serata di sabato?

"Mi aspetto un segnale positivo da parte della città, una piscina piena che dia entusiasmo e forza a questi ragazzi che se li meritano per l'impegno profuso per arrivare a questa finale".

 

Per concludere, a livello personale quanto orgoglio c'è nell'essere sempre presente nei successi di questa società?

"Ormai troppe persone identificano la Rari con me e questo è sbagliato. Io sono una parte della Rari, un suo grandissimo tifoso a cui piacerebbe riportare la squadra ancora una volta a giocarsi la Coppa dei Campioni. A tal proposito credo però che finché ci sarà una realtà come Recco rimarrà qualcosa di assolutamente improponibile, bisognerebbe che si verificasse nuovamente il miracolo di tanti anni fa con tutta la città concentrata su un unico obiettivo. A quel punto allora si potrebbe sognare".