Torna a parlare con il nostro quotidiano, dopo diverso tempo, il presidente del Savona, Massimo Cittadino.
L'avvocato si è trovato in disaccordo con alcuni passaggi scritti nell'articolo pubblicato stamattina, volendo puntualizzare su alcune questioni.
Presidente il tema sul titolo sportivo ha creato particolare clamore qui nel Ponente Ligure.
"Ci tengo a precisare che è mia intenzione procedere all'interno del sentiero tracciato dal diritto sportivo. Ovviamente nel caso particolare mi riferisco a una fusione, in accordo con il Comitato Regionale Ligure, per permettere al Savona di disputare nella prossima stagione un campionato consono al suo blasone".
Quando viene scritto che le sue promesse non sono state mantenute si sente ferito.
"Non potrebbe essere altrimenti. Sembra quasi ci sia un preconcetto nei miei confronti, come se Massimo Cittadino fosse il capro espiatorio di tutta questa situazione".
Settore giovanile, stadio, collaborazioni di rilievo, i ragazzi camerunensi, rinforzi in arrivo lo scorso dicembre: tante situazioni non annunciate non hanno trovato concretezza.
"Alt, ci sono delle motivazioni alla base di ogni scelta intrapresa. Senza strutture come posso organizzare un Settore Giovanile? La situazione del Bacigalupo è inoltre sotto gli occhi di tutti. Tema squadra: continuare a investire cifre importanti su elementi che non rendevano era controproducente, da quel momento tutte le mie attenzioni si sono focalizzate sulla prossima stagione".
A breve dovrebbe uscire il bando per la manifestazione di interesse sul Bacigalupo.
"E parteciperemo. Mi auguro di poter incontrare a breve l'assessore Rossello".
Con i ragazzi del Camerun com'è andata? Non si è annunciato il loro arrivo con troppa disinvolutura?
"Ma chi credete che abbia pagato loro il biglietto aereo per venire in Italia? Il sottoscritto. Mi bastava procedere con il tesseramento. Sono stato però fermato da mister Frumento, il quale mi ha detto che, a campionato ormai inoltrato, era sostanzialmente inutile inserirli in organico viste le lunghe tempistiche di ambientamento. Non è che ho il braccino corto, continuo a pagare 1000 euro al mese per il nostro portiere".
Un presidente che non ha mai visto la sua squadra giocare dal vivo è un caso più unico che raro:
"Qui devo darle ragione, ma questa mia linea è finalizzata a evitare ulteriori esasperazioni o conflittualità. La squadra sta chiudendo con dignità il campionato e l'ambiente deve rimanere sereno".
I contatti con le altre società per la possibile fusione come procedono?
"Sono operazioni che devono essere fatte sottotraccia, ma sto continuando a muovermi con entusiasmo per dare al Savona il futuro che merita. Sto dando tutto me stesso affinchè si possa calcare un campionato superiore alla Prima Categoria".
E se ciò non dovesse accadere?
"Allestirò l'anno prossimo, affiancato da figure sportive importanti, una squadra super competitiva che possa salire subito in Promozione. Questo è certo".
A giorni sarà a Savona?
"All'inizio di marzo, ho una serie di incontri programmati per accelerare questi passaggi. Come risaputo incontrerò anche Gianfranco Pusceddu: è necessario creare delle sinergie che ci permettano di dare vita a un Settore Giovanile che abbia strutture e le persone giuste a guidarlo. Pusceddu rappresenta la figura giusta".
L'ultima domanda è molto semplice e molti appassionati del calcio locale se la stanno ponendo: cosa la spinge ad andare avanti in una situazione che appare cristallizzata?
"Due fattori: il senso di affezione che provo per questa società e gli sviluppi calcistici e imprenditoriali che possono esserci. Io intravedo un futuro roseo per il Savona. Non sarò perfetto, ma sto dando l'anima per raggiungere quel futuro".