Calcio - 10 febbraio 2023, 09:00

Calcio, Savona. Il pasticcio del titolo sportivo: uno sgarbo alla LND e alle altre società ponentine

Ci sono contesti in cui si può derogare alla connessione tra la forma e la sostanza, soprattutto quando si parla di argomenti leggeri come può essere il calcio dilettantistico.

C'è però da dire che le ultime dichiarazioni rilasciate dal presidente del Savona, Massimo Cittadino, hanno creato non poco clamore in tutto l'universo ponentino.

Un fermento che il massimo dirigente degli Striscioni da Roma ovviamente non può percepire ma che nei meandri del movimento locale è nitido.

I contatti per "l'acquisizione di un titolo sportivo" non devono sorprendere, del resto Cittadino stesso aveva prospettato pubblicamente questo tipo di strada, anche per tenere aperta una via percorribile al termine di una stagione tecnicamente surreale.

Mister Frumento è stato apprezzabile nella sua chiarezza dopo il pareggio con lo Speranza: "Certi ragazzi in condizioni normali non potrebbero giocare", a cui si uniscono i vecchi leoni richiamati in campo quando il loro letargo sportivo era iniziato da un pezzo: questa però resta la zattera di salvataggio a cui aggrapparsi, la luce da perseguire nell'ora buia. E ciò tifosi e appassionati l'hanno capito.

Ciò che non è stato compreso dagli addetti ai lavori sono le numerose dichiarazioni disattese (i rinforzi di dicembre e l'arrivo dei camerunensi) e le frasi a effetto (lo stadio ad Altare da ventimila posti, le collaborazioni con Amelia e Aldair etc), tutte dichiarazioni comunque circoscritte alla società biancoblu.

Le ultime mosse invece hanno ampliato il raggio, coinvolgendo altre società e indirettamente anche la Lega Nazionale Dilettanti in un momento particolarmente delicato dei campionati.

Come noto uno dei principi cardine del diritto sportivo calcistico è l'incedibilità del titolo sportivo, una pietra miliare posta in calce nell’articolo 52, 2° comma, delle N.O.I.F.: "in nessun caso il titolo sportivo può essere oggetto di valutazione economica o di cessione”.

Il motivo è semplice: lo stesso titolo sportivo è un riconoscimento federale e non può essere oggetto di trattativa tra due club. Ecco perchè tutte le varie operazioni al riguardo (la fusione ad esempio) devono ottenere il via libera della Figc e della Lega Nazionale Dilettanti.

Trattare un argomento simile sui giornali è a livello istituzionale sconveniente, oltre che rappresentare uno sgarbo nei confronti della LND (a poche ore dalla visita del presidente Abete) e delle altre squadre coinvolte. Non a caso il presidente del Finale, Candido Cappa, una figura con esperienza pluridecennale e che centellina ogni dichiarazione, ha preannunciato eventuali azioni legali.

Una querelle che potrebbe allargarsi, dato che altre società limitrofe, si mormora, sarebbero state contattate negli scorsi giorni per sondare la loro eventuale disponibilità (un sentiero che appare comunque improbabile data la lunga esperienza dei dirigenti di cui gode la provincia di Savona).

Un pasticcio, forse il più grande, che potrebbe anche spalancare la strada a sospetti e dietrologie incrociate.