ALBENGA, VOTO 9.
C'è poco da dilungarsi in analisi quando i punti di vantaggio sulla prima inseguitrice sono addirittura undici, giunti nel cuore della sosta natalizia.
L'Albenga si è dimostrata la formazione più forte, la rosa più competitiva e, come detto da mister Corradi dopo la sfida con il suo Arenzano, l'unica formazione a saper abbinare con costanza qualità e intensità.
I giovani maturati nella scorsa stagione, più capitan Gargiulo, hanno rappresentato la base migliore su cui costruire un gruppo dove ogni interprete ha saputo ritagliarsi il proprio spazio, sotto la guida di un Pietro Buttu rigenerato dal poter ripercorrere quel sentiero intrapreso dai maestri bianconeri.
"Solo l'Albenga può perdere questo campionato", questo il mantra degli addetti ai lavori e questo tipo di convinzione è ben forte anche nei corridoi dell'Annibale Riva.
Non a caso la società sta già ampliando lo sguardo verso l'approdo in Serie D e sarà interessante capire quale tipo di politica sarà eventualmente perseguita in quarta serie, grazie anche a un parco dirigenziale davvero ampio.
A proposito di dirigenza, fino ad oggi sul campo non è stata sbagliata una mossa: un bel riscatto per il presidente Marinelli e per i direttori Chiarlone e Cocito dopo le amarezze vissute a Savona.
Un mondo capovolto, ma che profuma di appuntamento con la Storia per una piazza la cui ossessione, il ritorno in Serie D, è pronta come non mai ad assumere i contorni della realtà.