Sono in tutto tre gli indagati per l’episodio di violenza che si è registrato, il 21 novembre dello scorso anno allo stadio 'Colombera' di Santo Stefano al Mare durante match di seconda categoria tra Nuova Sanstevese e Real Santo Stefano.
Il pm Francesca Buganè Pedretti ha chiuso le indagini che hanno riguardato l’aggressione dell’arbitro Fabio Fiorello e i disordini registrati durante la partita. Per l'aggressione è indagato Fabio Papalia, 44 anni di Bordighera, giocatore del Real Santo Stefano.
Il 44enne è accusato di aver colpito con un pugno in faccia il direttore di gara subito dopo l’espulsione del suo allenatore, Luca Cavalcante. A causa del colpo ricevuto l’arbitro è caduto sul terreno di gioco e i sanitari accerteranno un ‘trauma contusivo’ alla mascella destra. Ferita giudicata guaribile in 5 giorni. Papalia, oltre al reato di lesioni personali, dovrà risponde anche della violazione della legge che tutela “la correttezza nello svolgimento di manifestazioni sportive”.
Papalia, difeso dall’avvocato Giorgio Valfrè, subito dopo il fatto diventato virale attraverso un video diffuso, venne squalificato sino al giugno 2025 dal giudice sportivo che inoltre decretò la sconfitta a tavolino, con il risultato di 3-0, per la squadra ospite.
L’avviso di conclusioni indagini è stato notificato anche a Tiziano Rocco, 32enne di Sanremo, e Hamet Hamady Sibi, 41enne originario del Senegal, rispettivamente allenatore della Nuova Sanstevese e giocatore del Real Santo Stefano accusati di aver violato la normativa sulle manifestazioni sportive con condotte meno ‘gravi’ rispetto a quelle presumibilmente perpetrate da Papalia.
Rocco, assistito dal legale Alessandro Rossi, dopo l’aggressione dell’arbitro Fiorillo è accusato di essere entrato in campo e di aver lanciato una bottiglietta piena di acqua “in direzione del gruppo di giocatori distanti da lui solo pochi passi, per cercare di colpire Papalia , tanto da aver creato concreto pericolo per le persone che erano lì radunate, pur non avendo colpito nessuno”.
Sibi, difeso dall’avvocato Alessandro Gallese, che era stato espulso è accusato dalla Procura di aver invaso il terreno di gioco e di essersi diretto verso l’arbitro Fiorillo subito dopo l’allontanamento del suo allenatore Cavalcante. Per lui il giudice sportivo comminò cinque giornate di squalifica. Adesso tutti e tre gli indagati hanno tempo 20 giorni per chiedere al pm di essere interrogati e depositare memorie a propria difesa.