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Altri sport | 11 luglio 2019, 07:00

Il gioco online in totale ripresa rispetto all'anno scorso

Analizziamo gli effetti della pandemia sul gioco d'azzardo nel 2020.

Il gioco online in totale ripresa rispetto all’anno scorso

Non è un mistero che l’emergenza sanitaria abbia toccato tutti gli ambiti della vita di ogni italiano, e non solo. Vari settori dell’economia sono stati interessati dalle conseguenze della pandemia e, ancora adesso, faticano a riprendersi o stanno subendo una totale riconversione, specie a favore della loro controparte digitale.

2020: Gli effetti della pandemia sul gioco d’azzardo

Il mondo del gioco d’azzardo è stato interessato da questi stessi cambiamenti. Le misure di contenimento della pandemia da covid-19 hanno reso necessaria la chiusura delle tradizionali sale da gioco, sale bingo e sale scommesse, con conseguente rischio per i posti di lavoro dei dipendenti. Nelle tabaccherie – autorizzate a restare aperte – sono state spente le slot machine, se presenti, così come sono stati sospesi Lotto, Superenalotto e Eurojackpot. In breve, tutto ciò che riguardava il gioco d’azzardo, si era ridotto alla vendita del solo “Gratta e vinci”.

Se tutti gli eventi sportivi spostati o cancellati hanno assestato duri colpi al mondo del calcio scommesse, il mondo delle slot digitali, del poker virtuale e dei casinò online ha vissuto degli alti e bassi non indifferenti, prima di confermare un trend decisamente positivo. Inizialmente, occupava appena il 9% del circuito del gioco d’azzardo in Italia, ma la percentuale era evidentemente destinata a crescere a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria.

Le riaperture collegate alla decisione di rendere operativo l’utilizzo del Greenpass non sembrano garantire una ripresa al 100% del settore: elemento, questo, che ha delle forti ricadute anche sulle casse dello Stato. Infatti, i mesi di lockdown del 2020 hanno già fortemente penalizzato le attività legali, comportando una riduzione del 42,3% degli introiti statali (per una perdita totale di 4,3 miliardi di euro). La ripresa è, tuttavia, necessaria non soltanto per una questione di entrate statali, ma anche per fronteggiare la minaccia del gioco d’azzardo illegale, che ha approfittato del nuovo contesto per riemergere prepotentemente.

2021: La ripresa del settore del gioco online

Il rischio manifestato nello scorso anno, in cui la pandemia e le restrizioni hanno fatto da padrone, sembra essere adesso lontano. Il volume di denaro legato al gioco d’azzardo sembra destinato a crescere, con alcune regioni d’Italia che, da sole e senza considerare l’online, coprono una spesa di miliardi di euro legate a questo ambito: tra queste, spicca la Lombardia, che ha contribuito per 14 miliardi al volume di euro investiti nell’azzardo.

Guardando al mondo online, i numeri sono più contenuti, ma non per questo meno ragguardevoli: confrontando infatti i dati di luglio 2021 con quelli dello stesso periodo dell’anno passato, emerge chiaramente una crescita del 39% (si parla di 129 milioni di euro contro i 92,6 milioni dello scorso anno).

Tra i siti di scommesse, benissimo Nuova Lottomatica, che ha assorbito da sola il 12,50% delle spese totali nel mondo del gioco digitale. Al secondo posto del podio, si trova Pokerstars, con il 10,25% degli introiti; sul terzo gradino, invece, si colloca Sisal, che assorbe il 9,01% della spesa totale di Luglio dei giocatori italiani online.

In fondo alla classifica, si trova, invece VittoriaBet (con appena lo 0,34% delle entrate); questo casinò è superato di pochi punti da Scommesseitalia (0,41%) e Sportbet (0,43%). Infine, notiamo una grande crescita in Italia tra i casino online stranieri, dove spicca William Hill che si assesta sul 2,59%, occupando quindi la parte più alta della lista dei centri scommesse digitali che hanno ottenuto più entrate nel mese di luglio 2021.

In breve, il gioco online ha saputo accogliere nei suoi canali una buona parte dei giocatori che non hanno potuto recarsi più ai centri scommesse, sale di slot machine e bingo per via dell’emergenza sanitaria. Purtroppo, parte dei giocatori è, allo stesso tempo, andata dispersa in canali illegali.

Questa è un’emergenza che va affrontata dallo Stato, anche a fronte della necessità della ripresa di un settore che – se mantenuto nell’alveo della legalità – gli garantisce entrate non indifferenti (specie con il comparto scommesse e quello sui tradizionali giochi da tabaccherie) e offre posti di lavoro che, altrimenti, andrebbero perduti (qui si fa riferimento al rischio di chiusura affrontato da molti centri scommesse).

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