Altri sport - 11 luglio 2019, 07:00

Euro 2020, ecco alcuni artefici del capolavoro azzurro

Analizziamo la grande vittoria azzurra nella competizione.

Dalla navigata coppia Bonucci-Chiellini al bi-Campione d’Europa Jorginho

Ore 23:55 fuso orario di Londra. Nel giro di 15 secondi circa – tempo necessario all’inglese Saka per calciare e sbagliare il rigore parato dall’italiano Donnarumma – il cielo sopra lo stadio di Wembley da un acceso color blu notte si trasforma all’improvviso in un azzurro tenue. No, non siamo di fronte a uno strano fenomeno naturale che si manifesta ogni 53 anni, ma davanti a quel fenomeno dell’Italia calcistica che pochi giorni fa ha raggiunto il trono collocato sul tetto d’Europa.

Battendo i Tre Leoni di Southgate, squadra dotata di ottime individualità e allo stesso tempo molto atletica, gli Azzurri di Mancini hanno cinto la testa con la corona reale di campioni di Euro 2020. Un’impresa pazzesca che ha giustificato sia le 23:55 fatte dagli italiani residenti in Italia e a Londra sia le 07:55 del mattino fatte dagli italiani che si trovavano in Giappone. Paese che vai fuso orario che trovi, ma gioia uguale a tutte le longitudini! O almeno così è stato per i nostri connazionali sparsi in tutto il mondo, che hanno esultato per la vittoria del Belpaese all’Europeo. Un trionfo per nulla scontato, considerando che i veri favoriti sono sempre stati gli altri; prima la Francia, eliminata a sorpresa dalla Svizzera, poi il Belgio, eliminato da un’ottima Italia padrona del campo, e infine l’Inghilterra, che ha giocato sei partite su sette fra le mura amiche.

Zero proclami, tanto lavoro e tantissimo cuore hanno permesso agli Azzurri, partita dopo partita, di far ricredere quanti li davano lontani dal poter conquistare l’ambita coppa, che Bonucci e Chiellini hanno fatto dormire con loro nel lettone dell’albergo quasi fosse un figlio. Se un figlio dei difensori più forti del torneo europeo non è, almeno possiamo dire che la sua conquista è figlia del loro lavoro, perché senza Bonucci e Chiellini probabilmente non saremmo nemmeno arrivati a Wembley. Se i centrali della Juventus a Euro 2020 hanno vissuto una nuova giovinezza sportiva, chi non ne aveva bisogno era Donnarumma. Il portiere azzurro a soli 22 anni si è appena laureato Campione d’Europa e ha vinto il premio di miglior giocatore del torneo, il primo portiere a raggiungere questo traguardo dopo Peter Schmeichel nel 1992. Aver ipnotizzato spagnoli e inglesi durante la lotteria dei calci di rigore non è da tutti.

Il monumentale Chiesa e il decisivo Barella

Un altro giocatore che è riuscito a ipnotizzare spagnoli e inglesi è stato Federico Chiesa; l’esterno d’attacco del tridente di Mancini contro i primi ha segnato il goal che ci ha permesso di arrivare fino ai supplementari, mentre contro i secondi ha creato il panico in campo correndo in solitaria con la palla tra i piedi. Monumentale, nonostante i tantissimi tifosi presenti allo stadio che lo fischiavano ripetutamente. In finale non sarà stato monumentale come il giovane figlio d’arte, ma lo perdoniamo perché in un mese di calcio giocato è stato lo stesso straordinario: stiamo parlando di Barella, che negli ultimi 120 minuti – nel suo caso 54 – non ha fatto benissimo perché oscurato dal duo Mount-Rice. Pazienza, perché aveva già fatto grandi cose contro il Belgio di Lukaku! Certo, steccare la partita più importante è un qualcosa che non può passare inosservato, ma considerando che siamo Campioni d’Europa…Barella è stato comunque decisivo per l’Italia, così come lo è stato Jorginho.

Il forse prossimo Pallone d’oro Jorginho

 

Jorginho, il forse prossimo Pallone d’oro e bi-Campione d’Europa, avendo vinto a maggio la Champions League con il Chelsea, è stato il metronomo della mediana azzurra, il calciatore che più di tutti ha dettato i tempi di gioco, facendo sì che il pallone si muovesse quasi sempre in verticale. Chapeau per lui, soprattutto se attraverso le sue prestazioni si aggiudicherà il trofeo che una volta prendeva il nome di Calciatore europeo dell'anno. Se non dovesse vincerlo quest’anno potrebbe riprovarci nel 2022, sempre se l’Italia al prossimo Mondiale, che si giocherà in Qatar, saprà riconfermarsi dopo l’exploit di Euro 2020.

Richy Garino