Qualsiasi sia la disciplina sportiva che più vi piace, dovete aver sentito parlare almeno una volta di Clemente Russo. Protagonista, nel corso degli ultimi anni, di un gran numero di trasmissioni in televisione, tra cui anche il Grande Fratello, Clemente Russo è stato uno dei pugili italiani più forti di sempre, come sottolineato in un’intervista rilasciata al blog del portale di scommesse sportive Betway.
Un azzardo dire una frase del genere? Assolutamente no, dal momento che chi può vantare una carriera come quella di Clemente, non si può di certo nascondere dietro un dito. Sono ben 219 i match vinti per ko su 269 disputati nel complesso. Uno score che fa invidia a tanti colleghi, come si può scoprire sul blog sportivo L’insider, e che racconta alla perfezione quanto la carriera di Clemente sia stata di alto livello.
Nella tradizione di Marcianise
Clemente Russo arriva da Marcianise, una vera e propria terra in cui si mastica pane e boxe. I ragazzini, in effetti, da queste parti, hanno sostanzialmente due discipline a cui avvicinarsi: una è il calcio e l’altra è inevitabilmente la boxe. Ed è proprio a quest’ultimo mondo che Clemente, quando era piccolo, decide di avvicinarsi. Mai decisione fu più saggia, dal momento che i successi le soddisfazioni che questo sport gli ha regalato sono stati tantissimi, molti di più rispetto alle delusioni che ha dovuto patire che l’hanno inevitabilmente fatto soffrire.
Sono davvero numerose le battaglie a cui Russo ha preso parte sui ring di mezzo mondo. Al giorno d’oggi, però, nonostante i guantoni li abbia messi in soffitta, o quasi, Clemente riesce ancora a mantenere una forma invidiabile, merito anche di quello spirito di abnegazione che lo porta a passare qualche ora della sua giornata ancora oggi ad allenarsi in palestra.
Un talento, quello di Clemente, che è stato evidente a tutti fin dal primo momento, visto che le vittorie sono arrivate praticamente subito dopo aver cominciato a fare pugilato. Una serie di match senza sconfitte che hanno portato un po’ tutti a Marcianise ad affibbiare a Clemente i soprannome di Tatanka.
Come detto in precedenza, e come vale alla fine per ogni campione di qualsiasi sport, dietro ai successi si nasconde sempre qualche delusione, che fa inevitabilmente soffrire. Per Clemente, ad esempio, il più grande cruccio è quello di non essere mai riuscito a portare a casa una medaglia d’oro.
Un traguardo per cui ha investito tanto tempo, sacrifici ed energia, per cui ha lottato alla grande, ma alla fine non è bastato. Un mix di episodi avversi, di sfortuna e quant’altro, gli hanno sempre impedito di raggiungere il suo obiettivo più grande. Non per questo motivo, però, si può definire la carriera di Russo di basso profilo: agli appassionati di boxe sono rimaste intatte ancora oggi le immagini della sua grande vittoria contro Wilder, in una semifinale. Correva l’anno 2008 e quel successo rappresenta un incredibile mix di talento e astuzia che il pugile campano riuscì a portare sul ring.
Il rispetto per gli avversari e il futuro
Nonostante le discussioni e le polemiche, oggi Clemente Russo non sembra avere il dento avvelenato contro uno dei suoi rivali più grandi, ovvero Deontay Wilder. Per questo motivo, non h alcun dubbio in merito a chi fare il tifo nell’evento di altissimo livello che vedrà protagonista il pugile americano, che tenterà di sfidare Tyson Fury.
Due leggende del pugilato, una di fronte all’altra. Nell’attesa di tale evento, Clemente Russo si impegna su tantissimi fronti, a capo della direzione tecnica di pugilato delle Fiamme Azzurre della polizia penitenziaria. Ma ad una chiamata della Federazione Italiana di boxe non potrebbe proprio dire di no…