Sono passate ormai 48 ore dal comunicato di giovedì pomeriggio, all'interno del quale sono state comminate 9 giornate di squalifica a Luca Scarfò.
Due giorni, in cui nella testa e nel cuore dell'attaccante dello Speranza è maturato ancora di più lo sconforto per una decisione da lui ritenuta ingiusta ed eccessivamente sproporzionata.
"Prima di tutto voglio chiedere scusa ai miei compagni e alla societa per non essere stato da esempio, ma sono un essere umano e posso sbagliare anche io. Il mio errore è stato perdere le staffe e avere aggredito l arbitro verbalmente, cosa a me non solita. Ho piena coscienza di ciò che fatto e me ne prendo la responsabilità. Detto ciò mi da fastidio passare per quello che non sono e volevo precisare che non ho in alcun modo messo le mani addosso al direttore di gara, comportamento che io non tollero minimamente. La cosa che mi consola è il fatto che chi mi conosce sa bene come sono e cosa sono, che valori porto avanti, che persona sono dentro e fuori dal campo. Sono equilibrato, non manco di rispetto a nessuno e vado d accordo con tutti, voglio che la gente che stia con me sia felice di passare del tempo in mia compagnia. Io sono questo. Chi mi conosce sa che non sono quello che vogliono fare passare in questo comunicato cioè un delinquente. Ribadisco che Ho sbagliato, ma non ho messo le mani addosso a nessuno e rimane il fatto che ognuno di noi quando sbaglia, deve saper ammettere di aver fatto un errore, qualsiasi sia il suo ruolo nella vita. In quindici anni tra Serie D ed Eccellenza avrò raccolto 15 ammonizioni, più un cartellino rosso per doppio giallo, dovuti a falli di gioco. Sceneggiate e reazioni scomposte non hanno mai fatto parte del mio dna, motivo per cui reputo questa decisione assolutamente esagerata, ancor di più per un fatto che il sottoscritto non ha commesso".