Calcio - 03 settembre 2017, 21:35

Calcio, Finale. Buttu gonfia il petto dopo il successo sul Real Forte Querceta: "Orgoglioso di questa squadra"

La vittoria in rimonta contro il Real Forte Querceta regala al Finale i primi tre punti ed una prestazione da incorniciare. Il mercato pareva aver indebolito una squadra che negli ultimi due anni aveva raccolto risultati da record per il calcio finalese, dando libero sfogo ai dubbi di tifosi ed addetti ai lavori. I risultati finora hanno detto altro, con una partenza addirittura migliore di quella dello scorso campionato, avendo il Finale superato anche il primo turno di Coppa. Nonostante tutto i piedi per Pietro Buttu restano ben saldi a terra: “Mi hanno insegnato che acqua passata non macina più. Io vado avanti e penso a quest’anno, pensando partita dopo partita per raggiungere la salvezza”. Il tecnico non nasconde però, alla seconda vittoria stagionale consecutiva e prima in campionato, la soddisfazione per quanto visto nelle prime due uscite stagionali: “La partita di oggi penso sia davvero una di quelle “da Finale”. Ne abbiamo fatte così in tutte le categorie, ma farla in Serie D, con una squadra rivoluzionata, dopo un gol proprio allo scadere che avrebbe abbattuto un rinoceronte, è fantastico. Ai ragazzi nell’intervallo ho detto che continuando come nel primo tempo il risultato sarebbe arrivato, e loro hanno dimostrato di crederci fino in fondo.”

Finito il tempo del via vai e arrivato il tempo del campo tecnico e società raccolgono i primi frutti del lavoro fatto in sede di campagna trasferimenti: “Vorrei dedicare questa vittoria alla società Finale a tutto il gruppo dirigenziale con De Min e Cassullo in testa, i quali hanno allestito la squadra mettendo in mostra lungimiranza, acume, pazienza, perseveranza, avendo meno denari di altri ma grande conoscenza delle cose. Per questo voglio ringraziarli, per avermi dato la possibilità di arrivare al campo certo di avere a disposizione una grande squadra”. Una squadra che sta diventando gruppo e che sta trovando nella spinta dei giovani come Buonocore, oggi all’esordio in categoria, la sua linfa: “Non voglio ripetermi, ma la regola dei giovani la trovo del tutto inutile: se uno è bravo io lo schiero, anche se è del 2010. Aspetto solo mio figlio che è del 2003 e poi posso pure smettere”.

Un contributo fondamentale in queste prime due gare è arrivato anche dalla panchina: domenica scorsa De Martini, oggi De Benedetti e soprattutto Vittori, veri e propri uomini in grado di cambiare la partita: “Bene non solo Youri ma tutti i subentrati. Penso a De Benedetti, che ha fronteggiato un tridente d’attacco che in questa categoria solo Savona e Sanremese possono vantare. Fare bene la domenica significa mettersi in una posizione di vantaggio per la gara successiva, anche se il posto nell’undici titolare bisogna sudarselo in settimana. Il fatto che poi negli allenamenti tutti mi stanno dimostrando di tenerci non fa che rendermi orgoglioso, nonostante in passato si sia letto altro parlando di mercato. Constatavo solo la realtà, sapendo che la società avrebbe provveduto”. Passato il tempo dei mal di pancia e delle parole ora si passa ai fatti, quelli che piacciono al tecnico e che finora stanno dando ragione alle mosse dei dirigenti giallorossi.

Mattia Pastorino