La terza generazione dei "Tobia"

Ebbene sì, la storia si ripete, e che storia! Dopo nonno Gianni (indimenticato cannoniere degli anni sessanta e maestro di interi eserciti di giovani) e papà Fabio (ex enfant prodige del Genoa e ora mister vincente del miracolo "Leze"), ecco Nicolò futura promessa classe 2003. La “dinastia” calcistica dei Tobia c'è da congratularsene si perpetua e si consolida nel tempo, non rinunciando a cercare di divenire ancor più competitiva.

La famiglia Tobia, dal punto di vista prettamente calcistico, si può dire che stia entrando di diritto nella leggenda specie se si consideri che nonna Pina è stata anch'essa virtuosa e pionieristica calciatrice e che all'appello mancano il fratellino Alessio  (scalpitante 2006 neroverde) e mamma Sara immancabile supertifosa delle gesta dei suoi "gioiellini". E' toccato a "Nico" questa volta stupire gli sportivi accorsi al torneo organizzato il 25 aprile dalla Carcarese sotto la perfetta regia dell'inossidabile patron Pizzorno.

Nella finalissima che ha visto i leginesi di Morbelli battere i pari età dell'Alassio FC per 3 a 1, l'attaccante in erba che gioca alto a sinistra con piede invertito e che si ispira a CR7 Ronaldo, è stato autore di una strepitosa tripletta che gli è valsa il titolo di miglior giocatore. A premiarlo sono stati nientemeno che Pietro Buttu (coach del momento, protagonista dell'entusiasmante galoppata del Finale) e il CT della Delegazione Provinciale FIGC Felicino Vaniglia, due che certamente di talenti se ne intendono.

Coraggio dunque Nicolò questo non è che un primo passo verso la strada che porta al successo. Continua così, nel segno dei Tobia, e che la bella favola di Stephan El Shaarawy sia con te.