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Calcio | 30 aprile 2016, 12:37

Calcio, Legino. I dubbi di Tobia. "Non so se allenerò la Prima Squadra nella prossima stagione"

"La mia priorità andrà sempre al Settore Giovanile - racconta il tecnico - parlerò con alcuni giocatori e poi prenderò la mia decisione"

Calcio, Legino. I dubbi di Tobia. "Non so se allenerò la Prima Squadra nella prossima stagione"

Ormai archiviato l'ultimo allenamento stagionale, è tempo di pensare al futuro per il Legino. La squadra del presidente Carella, dopo la promozione dell'anno scorso ha infatti avuto la capacità di confermarsi su ottimi livelli, concludendo la regular season a un soffio dai playoff.

Nel quartier generale del "Ruffinengo" è però tempo di pensare già al futuro, tanto che l'eventualità che Fabio Tobia continui a guidare i verdeblu non appare poi così scontata.

 

Mister, tempo di bilanci.

"E il nostro non può che essere assolutamente positivo. Riguardando all'intera stagione abbiamo ottenuto un risultato importantissimo rispetto all'obiettivo di inizio stagione, la salvezza. Chiaro, c'è un forte rammarico perchè di colpo ci siamo ritrovati senza 8-9 giocatori (Semperboni, Scimemi, Lai, Marafioti, Pesce, Rinaldo, Brondo e Ferrigno), vittime di infortuni stranissimi. Insomma con un pizzico di buona sorte in più avremmo senz'ombra di dubbio potuto conquistare un piazzamento playoff".

 

Tante società hanno quasi timore di poter salire di categoria, voi invece non avete mai avuto remore, pur avendo un budget limitato.

"Il mio pensiero è chiaro: molto meglio salire che rischiare di retrocedere, anche perchè spesse volte per un club dilettantistico una retrocessione può avere effetti devastanti: non è infatti un caso che molte squadre retrocedano due volte consecutivamente. La nostra fortuna è di avere una società molto strutturata, che porta avanti il proprio modo di lavorare in assoluta comunione di intenti, tanto che se un giorno dovesse arrivare l'Eccellenza sono convinto che il club riuscirebbe ad affrontarla in tutta serenità come ha sempre fatto dai tempi delle promozioni dalla Seconda Categoria, con o senza il sottoscritto in panchina".


Intente dire che si sta concludendo un ciclo?

"Diciamo che fino a sabato scorso ero sicuro di non essere più l'allenatore del Legino, poi la grande rimonta con l'Albenga e le emozioni vissute con i ragazzi hanno fatto scattare in me sensazioni di diverso tipo. Chiudere il cerchio con una stagione come questa sarebbe molto appagante, anche perchè non sempre si può essere sicuri di riuscire a far rendere la squadra oltre le aspettative".

 

I suoi dubbi da dove nascono?

"Soprattutto dal tempo che necessita il Settore Giovanile, composto da 240 ragazzi, per essere curato a dovere. Non ho dubbi, se mi obbligassero a scegliere tra il Settore Giovanile e la Prima Squadra continuerei ad impegnarmi nello sviluppo del Settore Giovanile. Con il presidente Carella abbiamo un mutuo a garanzia del Settore per centomila euro: questo è il dna del Legino".

 

Cosa potrebbe farle cambiare idea?

"Per giocare nel Legino servono caratteristiche umane ben definite, senza di esse non si può far parte di questo gruppo, altrimenti si è fuori. A breve ci saranno un paio di riunioni con i giocatori più rappresentativi della squadra, se almeno 10-11 di loro mi garantiranno di aver ancora da dare alla nostra causa, allora la mia avventura in Prima Squadra potrebbe continuare".

 

Ha mai immaginato un suo sostituto sulla panchina del "Ruffinengo"?

"Ovviamente. Tanto che il nostro obiettivo è di formare all'interno del nostro Settore anche allenatori che possano proporre la medesima filosofia. Non so quanto possa essere semplice per un tecnico "esterno" calarsi nella nostra realtà".

 

Quindi i suoi colleghi dovranno sopportarla ancora una stagione?

"Non si può essere simpatici a tutti, probabilmente a qualcuno da fastidio che il Legino possa creare più di un grattacapo a squadre con un budget 5-6 volte superiore...".

Lorenzo Tortarolo

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