Sgomento, solo sgomento. L'animo di tutto l'ambiente calcistico savonese e nazionale è a dir poco sconvolto per la scomparsa di Paolo Ponzo. Quarantuno anni compiuti lo scorso 11 Marzo, dirigente del settore Giovanile del Savona e calciatore ad ottimi livelli (resterà nella storia la storica scalata del Modena dalla C1 alla Serie A), "Paolino" come veniva chiamato dagli amici, ha sempre rappresentato l'esempio del professionista modello, per serietà dentro e fuori dal campo.
Una perdita gravissima a livello tecnico ma soprattutto umano per tutto il mondo sportivo savonese.
Paradossale che l'appuntamento più beffardo con il destino sia arrivato nel corso di una manifestazione sportiva come la Maremontana, disputata oggi pomeriggio nel comprensorio loanesi in condizioni meteo praticamente impossibili. Il freddo, la pioggia e il vento sono stati più forti dei mille avversari incontrati nel corso di un'infinita carriera passata sui campi di calcio.
Una tragedia che va a sommarsi ai due gravi infortuni dovuti alle cadute per via dell'alfalto scivoloso: per i concorrenti coinvolti, commozione cerebrale e lussazione della spalla. Ma sono in molti ad essersi sentiti male durante la corsa. In alcune parti del percorso la temperatura superava a stento lo zero. Da qui una rafffica di interventi del 118 e del soccorso alpino, coadiuvati da un elicottero dei vigili del fuoco.
Ora ci si chiede se fosse davvero il caso di disputare la gara, e di chi sia la responsabilità. Ma per il momento una sola certezza, la tragedia di Paolo Ponzo, che lascia così una moglie e tre figli.